[04/12/2007] Rifiuti

Riduzione rifiuti, c´è l´intesa tra la Provincia di Grosseto e la Gdo

LIVORNO. Finalmente un’amministrazione pubblica che decide di inseguire la riduzione della produzione dei rifiuti prende contatto con la grande distribuzione organizzata. Siamo ancora agli inizi certo, e solo il tempo potrà dire quali saranno i risultati concreti, fatto sta che domani mattina nella sala Pegaso del Palazzo della Provincia di Grosseto sarà firmato un protocollo d’intesa per ridurre la quantità di rifiuti nel settore del commercio alimentare, sensibilizzare i consumatori, incoraggiare i commercianti a potenziare l’offerta di prodotti ecologici. Firmatari insieme alla Provincia, l’Ato 9 Rifiuti, i Comuni di Grosseto, Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano, Magliano in Toscana e Scarlino, Legambiente, Coseca spa, Solbat srl di Scarlino, Unicoop Tirreno, i supermercati Sma Stella srl.

La firma del protocollo sarà preceduta da una presentazione alla stampa, a cura dell’assessore all’Ambiente, Giancarlo Farnetani (Nella foto), e di AchabComunica srl, partner del progetto

Assessore Farnetani, ci spieghi qualcosa di più di questo progetto.
«Innanzitutto questa è la seconda fase di un progetto nato lo scorso anno e che nel primo step ha visto l’amministrazione impegnata per informare i cittadini, con la distribuzione di un opuscolo che spiegava cos’è la spesa consapevole per produrre meno rifiuti. In pratica una raccolta di suggerimenti pratici come quello di fare la spesa al banco invece di prendere cibi già confezionati, l’opportunità di utilizzare detersivi alla spina o con le ricariche, prodotti privi di imballaggi…».

Adesso invece avete coinvolto direttamente la grande distribuzione. Cosa faranno concretamente Unicoop e Sma?
«Con questo protocollo i due gruppi si impegnano a mettere in campo azioni volte alla riduzione dei rifiuti, ma certamente da Grosseto non possiamo pensare di riuscire a incidere sulle politiche aziendali a livello nazionale. Ci vorrebbero iniziative forti a livello nazionale per indirizzare la grande distribuzione a prodotti più ecocompatibili, in modo da coinvolgere a cascata gli stessi produttori».

Quindi quali azioni concrete attuerete?
«Le ripeto, si tratterà di iniziative prese per lo più a livello locale. Per esempio abbiamo puntato sulla possibilità di caricare punti sulle carte fedeltà per chi riporta al supermercato gli imballaggi in modo che siano recuperati…».

Assessore, non confonderà la riduzione della produzione di rifiuti con la riduzione dei rifiuti indifferenziati?
«No, certo, sono due momenti completamente diversi… E´ che noi con questo protocollo possiamo chiedere alle aziende di impegnarsi, poi dovranno essere anche loro a fare proposte. Per esempio non sarebbe male allargare l’esperienza dell’acqua alla spina che viene già venduta in alcuni supermercati di Follonica, oppure distribuzione di detersivo in ricariche che viene organizzata dalla Solbat, che è una ditta grossetana».

Recentemente Arrr ha diffuso i dati della raccolta differenziata in Toscana nel 2006. L’Ato 9 di Grosseto addirittura è calato dello 0,88% fermandosi al 28,80%, con una leggerissima flessione anche per la produzione dei rifiuti.
«Si tratta di oscillazioni minime e che quasi sempre sono facilmente riconducibili a interventi di potatura nei giardini. In provincia di Grosseto siamo fermi da anni e questo soprattutto a causa della bassissima quota che intercettiamo dell’umido, che invece incide per un terzo sul totale dei rifiuti urbani».

Perché l’umido non viene raccolto?
«Questo elemento è legato alla difficoltà da parte delle amministrazioni comunali e ai costi che devono sostenere per recuperare l’umido in assenza di impianti di trattamento sul territorio. La raccolta dell’umido in poche parole costa troppo ai comuni che quindi preferiscono non farla: è una dimostrazione del fatto che gli impianti servono anche alla raccolta differenziata, perché senza impianti non si può pensare di progredire con la percentuale di raccolta differenziata. Se l’impianto di compostaggio delle Strillaie fosse già attivo saremmo già a percentuali vicine al 50%».

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