[30/11/2007] Aria

Turismo e cambiamenti climatici, si alla Dichiarazione di Davos ma gli aerei non si toccano

LIVORNO. Si è conclusa a Cartagena de Indias, in Colombia, la diciassettesima Assemblea generale dell´Organizzazione mondiale del turismo dell’Onu (Unwto) che ha adottato la Dichiarazione di Davos “Climate Change And Tourism - Responding To Global challenger” che sarà il contributo dell’Unwto alla conferenza di Bali sul clima.

L’Unwto respinge le perplessità (contenute anche nei documenti preparatori) sull’inquinamento provocato dai voli a lungo raggio, che invece ritiene essenziali per lo sviluppo turistico «per i paesi poveri e in special modo per le isole in via di sviluppo che dipendono totalmente da questo mezzo di trasporto». Il problema delle emissioni degli aerei, che rappresentano il 2% del totale, per l’Unwto può essere ridotto con l’utilizzo di nuove tecnologie e con una maggiore efficienza energetica di carburanti e motori.

Insomma, resta in piedi l’ossatura della Dichiarazione di Davos, fondata sulla sostenibilità del turismo e sul pericolo che, per la sua stessa sopravvivenza, in molti luoghi del mondo rappresentano i cambiamenti climatici in corso e futuri, ma i viaggi a lunga distanza (uno dei temi più ostici per molte associazioni ambientaliste e di salvaguardia dei popoli autoctoni) sono ormai un segmento così importante del turismo mondiale che ministri e grandi operatori del settore stringono un’alleanza di fatto con le compagnie aeree che non vogliono vincoli e tasse ambientali.

Ed al di là dei diplomatismi di facciata la discussione deve essere stata molto vivace se il segretario generale dell´Unwto, Francesco Frangialli, spiega che l´approvazione della risoluzione, che è avvenuta dopo una lunga e articolata discussione, ha tenuto conto del fatto che «Ci sono approcci e sensibilità diverse. C´e´ chi pensa che sia urgente dare un contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici e chi invece teme che limitazioni possano danneggiare il settore del turismo e la lotta contro la povertà, che e´ l´altro aspetto di cui si occupa l´organizzazione».

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