[20/03/2006] Rifiuti

Ciampi non firma e chiede chiarimenti, la legge delega è appesa a un filo

ROMA. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (nella foto) ha rinviato al governo il decreto sulla Legge delega in materia di ambiente, di recente approvato dal Governo. La decisione del Capo dello Stato è stata accolta con entusiasmo dagli esponenti di molte associazioni ambientaliste, anche se ancora non si conoscono i motivi dei chiarimenti chiesti dal Quirinale al Governo. «Il rinvio del Capo dello Stato, al di là delle motivazioni, dimostra come e quando la tenace battaglia condotta dal Wwf fosse tutt’altro che ideologica o di parte», sono le parole di Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia. Secondo Pratesi «il provvedimento ha bisogno di specifici approfondimenti e di una radicale revisione». «Il nostro – conclude il presidente del Wwf – è un plauso al Presidente della Repubblica perché in una condizione istituzionale così difficile ha saputo rappresentare il senso e il valore dei beni di tutti, quali sono l´ambiente e la salute, valori garantiti dalla Costituzione».

Ancora più netto il giudizio di Legambiente: «E’ il funerale della Delega ambientale», dice il direttore generale Francesco Ferrante. «Il Presidente della Repubblica – continua Ferrante – ha ascoltato gli accorati appelli di cittadini, associazioni ambientaliste e enti locali. Il timore di una débacle ambientale, qualora il testo unico fosse entrato in vigore, è arrivato al Quirinale ed è stato fortunatamente accolto. A questo punto possiamo cantare vittoria, il Decreto legislativo non c’è più. Grazie Ciampi».

Il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci ricorda di essersi già espresso: «Speravo che Matteoli, almeno dopo la chiusura delle urne il 10 aprile dichiarasse, come ha fatto Calderoli, la sua legge una porcata». Nei giorni scorsi il senatore della Margherita e il ministro dell’ambiente Altero Matteoli erano stati protagonisti di un faccia a faccia organizzato dall’Agenzia di stampa Adnkronos. E la discussione s’era accesa proprio quando è stata affrontata la delega ambientale. «L’atto di Ciampi – dice Realacci – conferma le difficoltà di questa legge sul piano delle relazioni fra istituzioni. Adesso speriamo che la decisione del Quirinale serva a far fermare su questa strada, almeno per comune senso del pudore, Matteoli e il governo».

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