[23/11/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli a Piombino, verso il nuovo accordo?

PIOMBINO. Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi annuncia che nel giro di poche settimane dovrebbe essere definito il nuovo accordo di programma per il trasferimento dei rifiuti dall’ex area industriale di Bagnoli alla colmata de,l porto di Piombino. Un accordo che dopo le protetse da parte di ambientalisti e cittadini, e soprattutto dopo l’intervnto da parte della Regione Toscana, dovrebbe prevedere anche l’avvio dei processi di bonifica dell’area industriale piombinesi, inizialmente non previsti.

«Il fatto che Bagnoli sia parte di un accordo più largo – commenta il sindaco Anselmi – dà a Piombino la centralità che in molti abbiamo sempre auspicato. Fin dall’inizio infatti abbiamo sempre parlato di quell’accordo come di un’importante prospettiva di risanamento ambientale, capace di dare un corpo tangibile a imponenti progetti di bonifica di siti inquinati di rilievo nazionale, con mobilitazione di ingenti risorse per la messa in sicurezza delle aree industriali prospicienti al porto e la bonifica delle aree marine portuali oltre che delle aree di Città Futura e della discarica dismessa di Poggio ai Venti. Oggi, con questo nuovo quadro aperto dal ministero dello sviluppo economico, abbiamo la possibilità di dare maggiore centralità anche alle bonifiche a terra, aprendo la strada a un’ampia stagione a favore della riqualificazione industriale. Piombino è il secondo centro siderurgico italiano a ciclo integrale, e presenta una compenetrazione urbanistica evidente fra impianti e processi ad alto potenziale inquinante ed ambito urbano, con ovvie ricadute sulla qualità della vita dei cittadini. Anche per questo la città e il territorio possono giocare un ruolo significativo nel paese sul terreno della ricerca di una compatibilità condivisa ».

La lettera inviata dal consigliere Goffredo Zaccardi al sindaco e per conoscenza all’assessore regionale Anna Rita Bramerini e al ministero dell’ambiente, ribadisce inoltre l’importanza dell’accordo come occasione unica per la realizzazione di un piano infrastrutturale, finalizzato al rilancio del porto e alla costruzione del prolungamento della 398 e la disponibilità a procedere alla firma, con la contestuale individuazione delle modalità di attuazione del piano industriale e delle bonifiche delle aree a terra.

Sarcastico il commento del comitato No Fanghi: «Ci risiamo! Dopo il tentativo di Ferragosto, bloccato anche dalla mobilitazione del Comitato No Fanghi, si profila un nuovo accordo sui rifiuti di Bagnoli sotto le feste di Natale – si legge nella nota stampa - Per ora siamo ancora alle parole, probabilmente tirate fuori ad arte per inquinare la imminente discussione consiliare sull’ammissibilità del referendum. Atti ufficiali infatti non ce ne sono. Sappiamo solo che il vecchio accordo, strenuamente difeso per mesi da sindaco e partito democratico, non è accettabile, come non è accettabile il trasporto di due milioni di metri cubi di rifiuti industriali contaminati da Bagnoli a Piombino».

Secondo il comitato quindi si tenterà di approfittare della disattenzione dei cittadini impegnati per le festività per approvare i documenti che comunque prevedono l’arrivo a Piombino dei rifiuti di Bagnoli.
«Si prevede un accordo sostanzialmente uguale al precedente – dice il comitato - ma collegato ad un altro che prevede impegni (in realtà chiacchiere e non fatti) per la bonifica del nostro territorio peraltro con la logica dei due tempi che Piombino ha già conosciuto svariate volte a cominciare dal protocollo del 1999».

Intanto martedì 27 novembre si riunisce il consiglio comunale per discutere il giudizio espresso dalla commissione tecnica comunale sul quesito referendario. Secondo lo statuto, il consiglio potrebbe deliberare in difformità al parere negativo espresso dalla Commissione stessa, anche se si tratta di un’ipotesi piuttosto remota, visto che sarebbe necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri in carica.
La commissione tecnica, riunitasi il 31 ottobre scorso, aveva dichiarato inammissibile il quesito proposto dal Comitato “No fanghi” per la pluralità di soggetti implicati e per la complessità della questione, che esulano dalla competenza esclusivamente locale, richiesta invece dalla normativa attuale.

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