[23/11/2007] Comunicati

Legambiente Toscana a congresso: le proposte su paesaggio, energia e rifiuti

LIVORNO. Tempo di congresso per Legambiente Toscana. Domani e domenica a Empoli (ex convento degli Agostiniani) si riuniranno i 187 delegati dei 39 circoli regionali che voteranno i documenti di indirizzo politico dell’associazione e le cariche elettive. Piero Baronti, presidente uscente che ha deciso di ricandidarsi come farà del resto anche il direttore Fausto Ferruzza, spiega i punti salienti del programma che contengono almeno tre proposte significative che riguardano il paesaggio, l’energia e la gestione del ciclo dei rifiuti. E che si possono così riassumere: una legge sul consumo del suolo che fissi un limite oltre il quale non si può più costruire; gas metano come fonte transitoria sulla quale puntare traendo però benefici dal metanodotto Galsi e dal rigassificatore Olt e invece no secco a Edison sul progetto per Rosignano; chiudere le filiere del ciclo dei rifiuti e ridimensionare il numero degli inceneritori rispetto agli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti da leggi e Piani.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla proposta alla Regione che Legambiente farà sul tema del paesaggio.
«Questo congresso – comincia Baronti - avanzerà la proposta di fare una legge sul consumo del suolo come quelle fatte a livello statale in Gran Bretagna nel 2001, governo Blair e in Germania, 1998, ultimo governo Kohl con ministro dell’ambiente Angela Merkel. Ovvero una legge che fissa il limite oltre il quale non si può più costruire. La normativa inglese, ad esempio prevede che il 70% si costruisce solo nelle aree già urbanizzate dove è già costruito o nelle aree industriali dismesse, mentre sul restante territorio si fissa un limite oltre il quale non si può più costruire».

L’energia è il secondo tema caldo.
«Non si può non partire dalla telenovela del Pier…mi limito a ricordare che alla fine della scorsa legislatura era pronto, dopo di ché non fu approvato e a distanza di anni siamo ancora aspettando. . E’ dunque l’ora che esca fuori. Come lo vorremmo? Che ovviamente punti su quello che è stabilito a livello europeo, ovvero il 20-20-20, ma che per quanto riguarda le rinnovabili – avendo noi la Geotermia che ci porta al 30 per cento, fissare come obiettivo entro il 2020 del 50 per cento. Noi sosteniamo tutte le fonti pulite, quindi eolico, solare fotovoltaico, termico, idroelettrico, biomasse, geotermia. Ma riteniamo giusto che ci siano delle leggi che regolano anche gli impianti di energia rinnovabile, delle linee guida o linee di indirizzo. Vogliamo in particolare che il Pier fissi regole ben precise per le biomasse, perché a causa del fatto che queste regole non ci sono, ad oggi sono in piedi nella sola Val di Cornia due progetti per megacentrali a biomasse - di cui uno già approvato - che non hanno niente di ambientale. Siamo contrarissimi a che gli impianti vengano alimentati con olio di palma proveniente da Paesi tropicali; invece siamo favorevoli a quelli piccoli che sfruttano la filiera corta e che utilizzano materiale forestale e agricolo o magari coltivazioni di girasole, ma anche queste nella giusta misura. Non si può inventare una monocoltura di biomasse di girasole».

Energia significa anche giocare la partita del gas.
«Se ne sta discutendo molto, soprattutto in relazione al metanodotto Galsi riguardo al quale abbiamo l’impressione che la Regione Toscana abbia dormito. Ci domandiamo quindi se davvero è stato così e perché. Resta il fatto che la nostra regione con questo metanodotto e con la probabile realizzazione del rigassificatore di Livorno, per il quale però attendiamo la relazione della commissione degli esperti, diventa la porta di ingresso del gas metano in Europa, e allora bisogna avere dei benefici da questa situazione. Averli in termini di compensazioni ambientali: come la riconversione delle centrali attualmente ancora a olio combustile di Livorno e Piombino. Inoltre, se verrà realizzato come pare il rigassificatore di Livorno, diciamo un fermo no a quello che vorrebbe fare Edison a Rosignano. Noi pensiamo che per uscire dal petrolio evitando di puntare su alternative controproducenti come il carbone o improprie come il nucleare, serva dare una forte spinta alle rinnovabili e al risparmio e all’efficienza energetica, ma anche al gas. Perché è il più pulito tra le fonti fossili e quindi va bene come energia fossile di transizione. Ma siccome il gas metano arriva solo attraverso gasdotti, che arrivano anche da nazioni che hanno governi poco affidabili, a nostro avviso alcuni rigassificatori devono essere fatti. In questa ipotesi, però, due in Toscana sarebbe una follia».

Terzo punto critico, il ciclo dei rifiuti.
«Intanto, bene la legge fatta approvare dall’assessore Bramerini per la riduzione degli Ato a 3. Legambiente lo aveva chiesto ripetutamente anche in passato. Quello su cui bisogna lavorare secondo noi è però sul far decollare la raccolta differenziata. Nel senso che siamo favorevoli alla rd anche porta a porta, ma si deve seguire tutto il ciclo di filiera. Non che si raccoglie in modo differenziato e poi finisce comunque in discarica. Bisogna prestare massima attenzione alla chiusura delle filiere di tutti i prodotti che vengono dalla raccolta differenziata. Cosa sulla quale invece non si discute. Tutta l’attenzione sembra rivolta solo a discariche e inceneritori. Poi c’è da notare che rispetto agli obiettivi che si era data la Regione, raccolta differenziata al 55% entro il 2010 e riduzione dei rifiuti del 15% sempre entro il 2010, sono ancora lontani perché la fotografia attuale è che in generale è ferma la Rd mentre aumenta la produzione di rifiuti a livello non solo nazionale, ma internazionale. Non crediamo quindi che la riduzione si possa affrontare a livello regionale, ma con direttive che influenzino le politiche economiche a livello di Wto e chissà se basta. Infine, senza accelerazioni, ma senza ritirate: occorre costruire pochi nuovi termovalorizzatori secondo le migliori tecniche disponibili, uno per ciascun nuovo Ato, in un’ottica pianificatoria di area vasta, impianti che vadano gradualmente a sostituire tutti quelli di vecchia generazione attualmente in funzione».

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