[22/11/2007] Energia

La Russia fa affari con l’Italia e l’occidente, ma blinda il gas dell’Artico

LIVORNO. Berlusconi diceva che gli affari tra Russia ed Italia dipendevano dalla grande amicizia tra lui e Putin (Nella foto), ma l’amicizia in affari conta poco e il denaro non puzza, soprattutto quando odora di gas e petrolio. Oggi nell’incontro con Prodi il quasi ex presidente Putin (che resterà l’uomo forte della Russia) ha reso noto le cifre del commercio Italo-Russo che nell’ultimo anno hanno toccato i 30 miliardi di dollari, una cifra record che verrà facilmente superata quest’anno.

«Il volume della nostra cooperazione é tale che noi abbiamo sempre material da discutere – ha detto Putin – Tutto porta a credere che quest’anno noi sorpasseremo il record dell’ultimo anno, una cifra di affari del commercio superiore a 30 miliardi di dollari. Può pertanto solo rallegrare il fatto che i nostri rapporti siano sufficientemente diversificati, che si estendano dal settore energetico ed alle alte tecnologie, allo spazio e all’aviazione».

Ma i russi, mentre aprono le porte della loro nuovamente potente corte alle economie occidentali, stanno blindando le sorgenti del nuovo potere putiniano e della nuova rampante oligarchia che lo circonda. Il ministro russo dell´Industria e dell´energia, Viktor Khristenko, ha annunciato che non aprirà nessun negoziato sulla partecipazioni di stranieri alla valorizzazione dei giacimenti di gas della piattaforma continentale di Yamal, nel nord della Siberia. Si erano già fatte avanti le società olandesi Royal Dutch/Shell, Gasunie, Essent e GasTerra, che cercavano di inserirsi in un’area strategica per il monopolista russo Gazprom che non vuole certamente avere convitati tra i piedi in un ricco banchetto energetico costituito da 26 nuovi giacimenti che conterrebbero 10.400 miliardi di metri cubi di gas.

Attualmente il governo russo ha elaborato uno “schema genérale" di sviluppo che dovrebbe arrivare al 2030, e i negoziati con gli stranieri non saranno possibili fino all’anno prossimo e solo dopo l’approvazione del nuovo parlamento, che a quanto pare sarà ancora più saldamente in mano al partito di Putin. Viktor Khristenko ha detto. «Occorre che le società olandesi .

A Gazprom gli olandesi non sembrano piacere e, se proprio costretta, sarebbe disposta a collaborare, solo per la prima fase di messa in produzione, dell´immenso giacimento di Chtokman (almeno 4.000 miliardi di tonnellate di metri cubi di gas) nel Mare di Barents la francese Total e la norvegese StatoilHydro.

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