[20/11/2007] Rifiuti

Il Parco del Po dice no a un deposito di materiali radioattivi

LIVORNO. La regione Piemonte ha convocato un "Tavolo di trasparenza" sul futuro degli impianti nucleari e nell’ultima riunione del 25 ottobre l´amministratore delegato di Sogin spa (Società per la gestione degli Impianti nucleari italiani) ha ribadito l´intenzione di solidificare il materiale radioattivo liquido del sito Eurex di Saluggia e di realizzare in loco due nuovi depositi per lo stoccaggio del materiale radioattivo. Ma la giunta esecutiva dell´ente di gestione del parco del Po Torinese non ha gradito molto ed ha stabilito che «la denuclearizzazione del sito Eurex di Saluggia, prevista dal Piano d´Area, non è ulteriormente procrastinabile, anche alla luce dei recenti episodi di contaminazione radioattiva del terreno e della falda; la solidificazione del materiale radioattivo liquido presente nel sito Eurex, purché ottenuta con metodi e tecniche funzionali al suo trasferimento in altro sito, è intervento consono alle prescrizioni del Piano d´Area; la costruzione sul sito di nuove strutture, anche temporanee, per lo stoccaggio di materiale radioattivo è invece in contrasto con le prescrizioni del Piano d´Area».

E quindi il Parco del Po Torinese, nel cui territorio si trova la zona nucleare di Saluggia, ha detto che «il piano del gestore Sogin spa di "solidificazione e stoccaggio in loco" del materiale radioattivo debba essere modificato, coerentemente con le prescrizioni del Piano d´Area del Parco, con un piano di "solidificazione e trasferimento in altro sito”».

Anche un altro parco, questa volta uno nazionale, quello dei Monti Sibillini, si trova ad affrontare un’altra grana che vede in ballo interessi nazionali “strategici”. Ieri si è tenuta a Roma la conferenza di servizi per la realizzazione della torre radar che la Protezione Civile vuole installare a Porta del Ragnolo, nel comune di Sarnano (Macerata) ed il parco dei Sibillini è stato l’unico a dare parere contrario «ad un’opera che ha un’indubbia funzione di interesse pubblico – come spiega una nota dell’area protetta - ma che interferisce in maniera decisamente negativa su tutti gli aspetti che il Parco è chiamato a tutelare; qualsiasi decisione è comunque slittata di 60 giorni, in attesa del parere definitivo della Sopraintendenza ai beni paesaggistici e ambientali».

La torre radar fa parte di un piano europeo di monitoraggio del clima per la prevenzione delle calamità naturali, ma secondo l’ente parco «presenta alcune inesattezze e gravi vizi procedurali: le opere connesse alla realizzazione della torre (strade e cavidotti), infatti, ricadono parzialmente all’interno dei confini del Parco, precisamente nei comuni di Bolognola e Acquacanina che, però, non sono stati chiamati alla conferenza dei servizi. Proprio perché interno all’area protetta, inoltre, si sarebbe dovuto richiedere, come invece non è avvenuto, il nulla osta al Parco ai sensi della L.394/91.

Tra le altre gravi mancanze del progetto non si può non segnalare che, nella descrizione dei valori ambientali, floristici e faunistici presenti nell’area, non si è tenuto conto né della presenza dell’area floristica protetta né della coincidenza territoriale con il Sic (Sito di Importanza Comunitaria) “Monte Ragnolo e Monte Meta” che avrebbe quindi richiesto una specifica Valutazione d’incidenza. Non si fa poi riferimento alcuno all’estrema vicinanza del sito prescelto al territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, cui dista solo 450 metri. I Piani di Ragnolo, pur sviluppandosi per buona parte fuori del Parco, sono intrinsecamente connessi, dal punto di vista ecologico, paesaggistico e socio economico, con il territorio del Parco tanto che il sito viene indicato nel Piano per il Parco come zona di possibile ampliamento dell’area protetta».

Il presidente del parco, Massimo Marcaccio, non lascia dubbi: «Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, secondo quanto indicato dalla L.394/91, ritiene che il progetto sia in netto contrasto con le finalità istituzionali del Parco stesso».

La torre dovrebbe sorgere in una delle aree più integre e di maggior pregio paesaggistico e naturalistico dei Monti Sibillini e delle Marche: inclusi nel Piano paesistico ambientale regionale come “area A, di eccezionale valore”, «i Piani di Ragnolo – spiega il parco dei Sibillini - rientrano tra le “immagini simbolo” del Parco così come si evince dalle schede delle unità di paesaggio del Piano per il Parco. Ma non è tutto: il luogo prescelto coincide con un tratto del grande anello dei Sibillini, determinando così un’interferenza negativa anche con il sistema di fruizione turistica del parco che trova, proprio nel grande anello, il suo punto di forza e di massima valorizzazione».

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