[20/11/2007] Rifiuti

Rifiuti 2006 Toscana, D´Angelis: «Serve apertura mercato materie prime seconde»

LIVORNO. Sui dati dei rifiuti in Toscana, pubblicati sul sito dell’Agenzia regione recupero risorse, presentati e commentati nell´articolo precedente, abbiamo intervistato Erasmo D’Angelis (Nella foto), presidente della Commissione ambiente regionale.

Sembra che la frenata dello scorso anno sul trend delle raccolte differenziate venga riconfermata, come interpreta questo dato?
«Con uno stallo generale. Un po’ per l’effetto del governo Berlusconi, un po’ anche per una rimozione dei rischi connessi al tema dello smaltimento dei rifiuti. Una rimozione dovuta al fatto che l’intero sistema Toscana si è cullato per anni sull’onda delle buone cose fatte. Si è lavorato bene sino a 7, 8 anni fa e poi ci siamo seduti. Con la conseguenza di svegliarsi da questo sonno e trovarsi ormai con un piede già dentro l’emergenza e la necessità di correre. E di trasformarsi da maratoneti in centometristi. Il vero crinale è al 2008 -2009 quando chiuderanno le discariche o per effetto di legge o perché esaurite e per quella data dobbiamo avere alternative. Questo significa agire su diverse leve. Intanto provare a sbloccare gli investimenti sulle raccolte differenziate. Sono tuttora congelati 8 milioni di euro, previsti dopo l’accordo della piana perché non c’è il piano industriale delle aziende».

E la previsione di accorpamento degli attuali ambiti in tre macroaree, non potrebbe avere degli effetti negativi per l’allungamento dei tempi?
«Assolutamente no. Non ci farà perdere nemmeno un minuto perchè è stata pianificata la fase transitoria. Sono previsti sei mesi per la riforma degli Ato e nel frattempo si fa quello che è già previsto. Quindi non si perde alcun tempo perché se ne è perso anche troppo. Abbiamo preso atto di una situazione di stallo anche degli Ato e la legge prodotta è fatta proprio per evitare l’ulteriore inerzia e la perdita di tempo. Tutto deve procedere in maniera molto serrata. E su questo Cispel ci ha dato una mano facendo alcune simulazioni, quindi abbiamo la certezza che il sistema non sarà frenato, anzi il contrario».

Nel Piano regionale di azione ambientale, sono stati scritti obiettivi assai ambiziosi sia per le percentuali di raccolta differenziata che per la riduzione, obiettivi assai distanti dall’attuale. Come si prevede di raggiungerli?
«Attraverso varie modalità. La prima riguarda l’apertura del mercato delle materie prime seconde. Dal momento che gli enti locali devono adempiere al decreto 30% che prevede gli acquisti verdi per le pubbliche amministrazioni, si dovrà spingere affinchè questo proceda. E la regione si farà carico di farlo».

Però proprio la regione durante gli Stati generali della sostenibilità non l’ha fatto e ha distribuito cartelline e materiale in carta patinata.
«Sono d’accordo. Andava dato il buon esempio. Ma tornando alle modalità previste, è necessario un rilancio di Revet e portare innovazione nella fase di raccolta. Intendo sistemi porta a porta o comunque nuovi sistemi per provare a raggiungere almeno il 40% previsto dalla finanziaria e stabilizzare la crescita dei rifiuti. Per questo la priorità è ridurre gli imballaggi attraverso accordi con la grande e media distribuzione. Quindi, aumento delle raccolte differenziate e apertura del mercato delle materie seconde, perché è inutile fare raccolte differenziate e poi avere discariche per le raccolte differenziate. Ma serve anche superare la fase di stallo e di moratoria su tutti gli impianti che servono alla filiera, da quelli intermedi a quelli per lo smaltimento finale. Per questo credo che serviranno anche due o tre nuovi impianti di termovalorizzazione e una sperimentazione di nuove tecnologie, quali i dissociatori molecolari e di trattamento a freddo. Dobbiamo assolutamente uscire da questa paralisi e mi sembra che l’Assessore Bramerini il passo giusto lo abbia finalmente dato».

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