[20/11/2007] Consumo

Pil non ti voglio bene... o si?

LIVORNO. C’è una famosa battuta del film di Bertolucci “Berlinguer ti voglio bene” che viene in mente leggendo quanto scrive oggi Daniele Manca sul Corriere della Sera a proposito del dibattito sul Pil in corso a Bruxelles. L’azione si svolge nella Casa del popolo Majakowsky, anni settanta. Il compagno Vladimiro Tegoloni, dopo aver concluso la tombola, dice: «sospensione di’ rricreativo… principia a avviare i’ culturale» e presenta così al pubblico il titolo del tema del dibattito: «Pole la donna permettisi di pareggiare co’ l’omo?».

«No!».

La fantastica battuta calza a pennello perché Daniele Manca con cinque righe cancella due paginate scritte in punta di penna dal corrispondente del Corriere a Bruxelles sulla conferenza dal titolo «Oltre il Pil». “I’ dibattito”, per dirla alla Vladimiro, potrebbe essere così riassunto: “Il Pil dice tutto sulla qualità della vita?». Risposta di Daniele Manca a chiudere subito (o almeno ad indirizzare fortemente) il dibattito come il compagno Vladimiro: «Intanto sarebbe bene che la commissione facesse anche qualcosa per far crescere quello che in questi anni è rimasto un numerino». Il numerino di cui parla è ovviamente il Pil, quello che appunto a Bruxelles – ma da qualche tempo anche altrove – più di qualcheduno sta mettendo in discussione. «Lo sviluppo di un Paese – si legge nel pezzo di apertura del Corriere – si misura anche secondo altri parametri: dall’inquinamento ai livelli di istruzione».

«Uno può essere ricco – dice sempre il Corriere – nutrirsi a crepapelle, comprare vestiti firmati, e riempire poi di avanzi e polvere la propria casa, sprecare l’acqua, lasciar morire il giardino: così procurandosi dei malanni e alla fine vivendo male, nonostante il buon conto in banca». A questo punto dalla platea della mitica Casa del popolo Majakowsky, si potrebbe alzare qualcuno per un primo intervento e dire: «Ma i ricchi, i ricchi, i ricchi… o i poveri?». Un buon argomento, perché non è vero neppure il contrario, ovvero che là dove il Pil non cresce è difficile che la gente stia meglio di dove non cresce (si pensi all’Africa).

La questione – come si vede – è un po´ più complessa e il nostro collaboratore, l´economista Marco Missaglia, l´ha più volte affrontata con lucidità e capacità di sintesi. Con le scimitarrate, soprattutto nella stessa pagina, si va poco lontano. O almeno questo è quanto crediamo noi.

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