[19/11/2007] Comunicati

Il governo fa le cose che "contano" (l´ambiente)...

LIVORNO. Il Consiglio dei ministri del 16 novembre ha approvato il disegno di legge per il conferimento al Governo della delega a istituire un sistema integrato di contabilità ambientale, da affiancare ai consueti strumenti contabili di previsione e consuntivi dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, al fine di valutare in maniera trasparente le ricadute delle politiche nazionali sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile, come raccomandato fin dal 1992 dalla cosiddetta “Agenda 21” adottata a Rio de Janeiro. «Il disegno di legge – si legge nella nota stampa di Palazzo Chigi - risponde quindi a un’esigenza fortemente avvertita nel contesto internazionale, di fornire una risposta ai problemi connessi alla sostenibilità ambientale delle politiche nazionali di sviluppo, nella consapevolezza che questo possa derivare soltanto da un’attenta ponderazione delle esigenze di difesa delle risorse naturali, del territorio e dell’ambiente».

Un provvedimento che presuppone un cambio radicale nel modello di sviluppo nel nostro Paese, che vedrà finalmente integrarsi in modo reale economia ed ecologia, diventando il sostrato su cui tentare una riconversione ecologica dell’economia. Eppure la notizia è passata sotto silenzio. Nessun giornale, nessuna televisione ne ha dato conto. Ma scaricare “la colpa” sui media appare fuoriluogo, visto che è lo stesso governo ad aver ignorato il disegno di legge proposto in comune dal ministro dell’economia Tommaso Padoa-Schioppa (Nella foto), insieme a quello dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dopo aver acquisito il parere della Conferenza unificata Stato-Regioni, che aveva espresso il suo sì nei giorni scorsi: poche righe nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi (comunicato di 5 pagine) e nemmeno un accenno nel corso della conferenza stampa che il sottosegretario Enrico Letta tiene al termine di ogni consiglio dei ministri.

«Presentiamo i due provvedimenti più significativi che sono stati approvati oggi» ha detto Letta passando la parola ai ministri Turco, Ferrero e Bindi, che quindi hanno illustrato i loro decreti per migliorare la qualità e incrementare la sicurezza del Servizio sanitario nazionale. Mezz’ora di interventi, alcuni minuti per le domande dei giornalisti (ovviamente solo sulla sanità) e tutti a casa. Della contabilità ambientale che cambierà il modo di agire di Comuni, Province, Regioni e Stato italiano, e di conseguenza la nostra economia, neppure un accenno. Contentiamoci allora della sostanza e facciamo finta di non aver notato la forma.

La sostanza è che ora il Governo è delegato ad adottare entro dodici mesi dall´entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi volti ad affiancare al conto economico dello Stato e a quello delle amministrazioni locali, visto che la nuova contabilità ambientale diventerà obbligatoria per tutti i livelli di governo.

Il sistema previsto dallo schema si articolerà nel bilancio di previsione dove saranno esposte le scelte effettuate dall´ amministrazione per l´esercizio successivo ai fini della sostenibilità ambientale delle proprie politiche. Ad esso farà seguito il rendiconto ambientale, che dovrà evidenziare i risultati delle politiche ambientali perseguite dall´ amministrazione nell´esercizio precedente, ponendoli a raffronto con i dati del bilancio di previsione.

Ma su che base dovranno essere costruiti questi schemi? Ovviamente sulla base di nuovi indicatori che dovranno essere creati e che consentiranno quindi anche di mettere fine alla confusione derivata da statistiche e rapporti elaborati su base volontaria, che nonostante tutto l’impegno e la serietà si scontrano con l’evidenza di input comunque arbitrari e autocompilati dai singoli enti con riferimenti non omogenei fra loro.

Ai fini della predisposizione del bilancio ambientale quindi, dovranno esser elaborati calcoli e indicatori fisici e monetari costituiti e organizzati in modo tale da favorire la rilevazione e la valutazione integrata dei fenomeni ambientali e sociali correlati, e dei trend relativi. E dovranno essere resi disponibili i dati di base, strumentali all´elaborazione dei conti ambientali, da reperire all´interno del Sistema statistico nazionale, o comunque rilevati dalle pubbliche amministrazioni, al fine di garantire i necessari requisiti di ufficialità, trasparenza ed armonizzazione.

Il provvedimento è composto di tre articoli, contenenti rispettivamente le finalità generali, il contenuto della delega che prevede anche la coerenza con le norme e gli indirizzi comunitari e l´integrazione dei contenuti della contabilità ambientale in tutti i documenti di programmazione economica, ed una clausola di salvaguardia a carattere finanziario che dispone che dall´attuazione dei decreti legislativi non derivi nuovo o maggiore onere a carico della finanza pubblica.

I documenti redatti dalle pubbliche amministrazioni dovranno anche definire gli obiettivi di sostenibilità e le relative politiche di breve e medio periodo, enucleando i programmi di controllo e riqualificazione ambientale che si intenderanno attivare nel corso dell´anno finanziario di riferimento, individuando le relative risorse finanziarie. In vista di un impegno consistente il provvedimento prevede una sorta di facilitazione per i comuni con popolazione inferiore a 50 mila abitanti che potranno adeguarsi alla nuova disciplina anche in forma associata, mettendo in comune risorse e strutture.

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