[16/11/2007] Aria

De Boer all’Opec: «Decarbonizzare la produzione di petrolio»

LIVORNO «La battaglia internazionale contro gli effetti del riscaldamento globale rappresenta una guerra contro le emissioni, piuttosto che contro il petrolio» ha detto Yvo de Boer, segretario esecutivo della Convenzione-quadro Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc) in un summit di alto livello dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) in corso a Riyad, in Arabia Saudita.

Per De Boer la lotta al global warming potrebbe addirittura fornire nuove opportunità economiche ai Paesi petroliferi: «Il petrolio continuerà a svolgere un ruolo chiave nel mix energetico globale per i decenni a venire, non per ultimo a causa della crescente domanda globale di energia. Ma il petrolio dovrà essere decarbonizzato con tecnologie adeguate. L’Opec è in grado di fornire una gran parte delle soluzioni necessarie al cambiamento climatico»

Ma per il segretario esecutivo dell’UN Framework Convention on Climate Change questo si può fare solo attraverso l’attuazione di rigorosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti da parte dei Paesi industrializzati e contribuendo a stimolare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie per minimizzare i gas serra.

«In questo modo, i Paesi esportatori di petrolio non hanno nulla da temere per il fatto che un passaggio verso un’economia mondiale a basso contenuto di carbonio possa danneggiare le loro economie e possono svolgere un ruolo fondamentale nel garantire che i negoziati internazionali sul cambiamento climatico per il post-2012 siano davvero avviati quest’anno»

De Boer si rivolge quindi ai Paesi dell’Opec, storicamente alleati dei Kyoto-scettici, perché non intralcino il cammino di Bali, dove gli Stati di tutto il mondo si riuniranno sotto l’egida politica dell’Onu e sotto quella scientifica dell’Unfccc per cercare di delineare un nuovo accordo internazionale che sostituisca il Protocollo di Kyoto alla scadenza del 2012 e che incoraggi una riduzione radicale delle emissioni.

L’impressione è che però i Paesi Opec, di fronte alla scoperta di nuovi giacimenti, all’aumento di domanda e prezzi, all’emergere di nuove potenze regionali ed ai sempre più evidenti problemi politici e sociali nei paesi mediorientali, acuiti dall’invasione americana dell’Iraq e dal riemergere delle questioni palestinese ed iraniana, non abbiano esattamente le preoccupazioni di De Boer e dell’Unfcc al centro della loro agenda economica e politica.

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