[14/11/2007] Energia

Meno spreco di materia e di energia. Sarà obbligatorio per tutti i prodotti

LIVORNO. Dal 24 novembre entrano in vigore le nuove regole per i prodotti a consumo di energia: a partire da questa data i fabbricanti e gli importatori dovranno rispettare particolari norme tecniche per la costruzione e la commercializzazione di prodotti che per il loro funzionamento utilizzano energia.
Le nuove norme tecniche si applicheranno a tutti i prodotti indipendentemente dalla fonte di energia - ma non alle automobili - al fine di ridurre il livello di consumi di energia, le emissioni di gas serra, l’utilizzo delle risorse naturali e la produzione dei rifiuti.

Il decreto legislativo del 6 novembre n. 201 del 2007 stabilisce le regole della ecoprogettazione in coerenza con la direttiva 2005/32/Ce relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche norme tecniche per la progettazione ecocompatibile.
L’obiettivo della Comunità è quello di istituire un quadro per l’applicazione delle specifiche comunitarie per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia nell’intento di garantirne la libera circolazione e di migliorarne l’impatto ambientale complessivo.

Una direttiva emanata per armonizzare le varie normative nazionali, per evitare ostacoli al commercio e la distorsione della concorrenza nella Comunità perché le disparità tra le normative e le disposizioni amministrative adottate dagli Stati membri possono avere un’incidenza diretta sulla realizzazione e sul funzionamento del mercato. Del resto la progettazione ecologica dei prodotti costituisce un fattore essenziale della strategia comunitaria sulla politica integrata dei prodotti e presenta nuove ed effettive opportunità per il fabbricante, il consumatore e la società nel suo insieme. Per questo – a detta dell’Ue - va regolata.

Ai prodotti che consumano energia è imputabile infatti, una quota consistente dei consumi di risorse naturali e di energia nella Comunità. Essi producono anche numerosi importanti impatti ambientali di altro tipo. E proprio nell’interesse dello sviluppo sostenibile, la Ue attraverso le sue disposizioni – poi recepite dagli Stati e dunque anche dall’Italia - incoraggia il continuo alleggerimento dell’impatto ambientale complessivo di tali prodotti, in particolare identificando le principali fonti di impatto ambientale negativo ed evitando il trasferimento dell’inquinamento quando tale alleggerimento non comporta costi eccessivi.

Il miglioramento dell’efficienza energetica per esempio, costituisce un contributo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Una significativa riduzione del consumo di energia - come suggerito dalla Commissione nel programma europeo per il cambiamento climatico (Eccp) - è possibile: il risparmio energetico e di materia è uno dei modi più efficaci, sotto il profilo dei costi, per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento e ridurre la dipendenza dalle importazioni.

Ma è necessario – così come afferma la stessa Ue - agire nella fase progettuale del prodotto che consuma energia e materia, poiché è emerso che è in tale fase che si determina l’inquinamento provocato durante il ciclo di vita del prodotto ed è allora che si impegna la maggior parte dei costi.
Ecco perché le specifiche per la progettazione ecocompatibile devono essere definite tenendo conto degli obiettivi e delle priorità del sesto programma comunitario di azione in materia ambientale, compresi, se necessario, gli obiettivi applicabili delle pertinenti strategie tematiche di tale programma.

Il miglioramento del rendimento energetico dei prodotti contribuisce poi a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, ciò che rappresenta un presupposto indispensabile per una solida attività economica e pertanto per uno sviluppo sostenibile.

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