[13/11/2007] Rifiuti

I Ds e l’eterna emergenza rifiuti elbana

PORTOFERRAIO. L’Elba è stata dichiarata da anni area di crisi per la gestione dei rifiuti dalla regione Toscana, la raccolta differenziata è ai minimi regionali (4 degli 8 comuni elbani sono tra gli ultimi 10 per percentuale di Rd e solo 3 superano il 15%), impazza la polemica tra Esa, che gestisce i rifiuti in 7 comuni e il Comune di Rio Marina e intanto gran parte dei rifiuti viene portata in continente e l’impiantistica stenta ad essere completata. Insomma, una crisi infinita, fatta di scelte non fatte per anni, commissariamenti continui, un inceneritore mai entrato in funzione, una discarica continuamente esaurita ed ampliata… Ora ad affrontare il problema ci provano i Ds elbani, non ancora del tutto riciclati nel nuovo Partito democratico, con lo slogan non proprio nuovo “Rifiuti: più si risparmia e meno si paga” e con una constatazione: «i costi si riducono solo se si risolvono i problemi strutturali».

Una riunione della direzione elbana dei Ds, su “la gestione dei rifiuti in un’isola a vocazione turistica” è stata introdotta dal presidente dell’Elbana servizi ambientali (Esa) Giovanni Frangioni, che ha chiesto per l’ennesima volta agli amministratori locali «un impegno fattivo per individuare le aree ove realizzare le stazioni ecologiche, anche mediate tecnologie innovative. Per l’ecotassa, infatti, gli elbani pagano ogni anno una multa di circa 600mila euro. Sono soldi - ha sottolineato Frangioni - che ogni comunità è costretta a versare fino a quando la raccolta differenziata non raggiungerà almeno il 36 % dell’immondizia prodotta». Poi Frangioni ha illustrato il corretto ciclo dei rifiuti, le linee guida per la riduzione dei rifiuti nelle isole minori e le priorità: differenziata da estendere anche sulle navi che fanno la spola per le isole dell’Arcipelago; riapertura della discarica di Literno; calo dei costi quotidiani del trasporto marittimo dovuto al conferimento nella discarica di Rosignano; abolizione entro il 2010 dell’uso dei sacchetti plastica e pratica del compostaggio domestico.

Il dibattito ha fatto emergere un apprezzamento per gli sforzi di Esa per migliorare l’attività, ma hanno anche chiesto un approccio “pragmatico” al ciclo dei rifiuti «poiché si tratta di sacrifici che ricadono su tutti gli elbani e sull’intera economia del comprensorio» ed espresso preoccupazione per una gestione che deve fare i conti con «le forti oscillazioni stagionali che caratterizzano l’isola».

«Sostenere che bisogna impegnarsi per sviluppare la raccolta differenziata non è uno spot propagandistico, né tanto meno uno slogan dottrinale, come troppo spesso fanno alcuni quando trattano tali argomenti, bensì significa ridurre, per prima cosa, i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Vale a dire consentire ai cittadini e alle imprese di pagare meno tasse o tributi – ha detto il segretario dei Ds dell’Elba Lorenzo Marchetti - Ma per abbattere i costi, in pratica contenere le spese, non basta agire come sta facendo il presidente Frangioni, ci sono, infatti, alcune poste d’uscita la cui diminuzione presuppone la rimozione di possenti aspetti strutturali, compito questo che non compete indubbiamente alla società di gestione. La riduzione dei rifiuti è, infatti, un argomento che presuppone l’adozione di un programma strategico da parte della conferenza dei sindaci, ma nello stesso tempo abbisogna d’idee percorribili e decisioni rapide. Occorre, dunque, portare a soluzione quanto prima le raccolte differenziate e l’apertura della discarica di Literno i cui lavori, e la successiva gestione, devono essere affidati ad Esa».

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