[13/11/2007] Energia

Il sottosegretario Piatti: serve piano d´azione nazionale sull´energia

LIVORNO. «Fare sistema deve essere la parola d’ordine di ogni programmazione». Lo sostiene il sottosegretario all’Ambiente Gianni Piatti, in occasione del convegno sul risparmio energetico e lo sviluppo ecosostenibile della Provincia di Viterbo, promosso dalla stessa Provincia insieme all’Università della Tuscia. Ma per fare bene sistema bisognerebbe che ci fosse un piano energetico nazionale, finora invece grande assente.

Piatti però, ne ha almeno fatto accenno nel suo intervento: «L’incontro di Viterbo ha prodotto elementi fondamentali per lo sviluppo di un piano di azione nazionale sulle politiche energetiche ed ha proposto soluzioni per una più forte incentivazione delle rinnovabili». «Su questa strada – ha aggiunto il sottosegretario all’Ambiente – va riorganizzato anche il nostro sistema industriale promuovendo una nuova imprenditoria».

Un aspetto questo davvero importante nell’ottica di una riconversione ecologica dell’economia, che non può non passare appunto attraverso un sistema industriale e imprenditoriale più attento all’ambiente e che sappia cogliere anche le opportunità economiche di questa ‘riconversione’.

Piatti ha poi spinto sull’acceleratore delle agrienergie: «Un altro aspetto che è stato messo in evidenza nel convegno e che mi vede fortemente favorevole è il legame tra le agroenergie ed il territorio. E’ necessario infatti adattare le politiche agroenergetiche alle realtà locali». Il sottosegretario non lo ha specificato ma queste sue parole sembrerebbero quindi indicare la strada della filiera corta che risolverebbe almeno la più evidente delle contraddizioni dell’usare prodotti alimentari per produrre energie: non importarle dall’estero e dai paesi che disboscano o affamano le popolazioni inseguendo questo business.

Piatti ha anche sottolineato che «un forte incremento delle fonti rinnovabili ed una ampia riconversione della nostra politica energetica verso gli obiettivi di Kyoto, risultano vitali per il nostro Paese». E in questo senso individua nella liberalizzazione dell’energia una strada maestra da prendere perché «fino ad oggi, la politica energetica è stata fatta in Italia da due imprese private, in un regime quindi di monopolio. Se questa scelta andava bene nel passato, oggi evidenzia molti limiti e dunque va consolidata e proseguita una liberalizzazione che permetta una forte apertura all’utilizzo di tutte le fonti energetiche pulite».

«Una spinta in questo senso – ha aggiunto - la dà proprio il passaggio di ieri, al Senato, degli articoli contenuti nella Finanziaria, riguardanti le fonti rinnovabili. Fare sistema - sono le conclusioni di Piatti - deve essere la parola d’ordine di ogni programmazione. Fare sistema tra le istituzioni centrali, le regioni ed i cittadini e fare sistema a livello regionale tra i piani energetici e quelli dell’aria, poiché le azioni isolate fanno una politica debole».

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