[12/11/2007] Urbanistica

Piombino: La "Città futura" attende la bonifica

PIOMBINO. Il consiglio comunale ha approvato la variante al Piano regolatore per la riconversione delle aree di Città Futura, che consentirà di ricongiungere la periferia industriale al centro urbano. Nessuna osservazione – ricorda il Comune in una nota - è stata presentata da cittadini o associazioni nel periodo previsto, scaduto il 3 agosto scorso. Così, dopo la prima adozione in consiglio comunale del maggio 2007, la variante è stata approvata definitivamente con il consenso dell’Ulivo, Sinistra Democratica, Nuova Piombino, l’astensione di An e Verdi, il voto contrario della Lista Civica.

Con quest’ultimo passaggio in consiglio, si apre dunque la fase di concreta attuazione del programma di riconversione dell’area, e il comune dovrà compiere la scelta definitiva in merito alla costituzione della Stu o all’attivazione di strumenti alternativi (società patrimoniale, agenzia di sviluppo, ecc.) in relazione al fatto che le aree interessate sono interamente di proprietà comunale.

Prima di essere avviato, il progetto dovrà però vedere il trasferimento del cantiere Siderco, rispetto al quale Comune e Lucchini stanno definendo i dettagli conclusivi, e la bonifica dei 15 ettari da riconventire ad area urbana.

«Quella di “Città Futura” –dice sempre il Comune - è una storia iniziata nel 1999 con l’acquisto delle aree da parte del comune. Quaranta ettari complessivi, di cui quindici circa acquistati da Sofimpar spa (ora Fintecna) per una cifra di circa 10 miliardi di lire, attraverso un finanziamento del Ministero dell’Ambiente. Un investimento cospicuo su un´area che per la prima volta verrà strappata all´industria, a cui si sono aggiunti altri finanziamenti per i progetti di bonifica.
In relazione alla complessità del tema, che investe aspetti urbanistici, economico-finanziari e giuridici, il comune ha partecipato al bando finalizzato alla promozione delle Stu procedendo all’affidamento di uno studio di fattibilità a carattere interdisciplinare».

Lo studio prefigura una possibile sistemazione delle aree, caratterizzata dalla combinazione funzionale di attività residenziali, commerciali e di servizi, attività produttive a basso impatto e attrezzature di interesse collettivo, secondo quattro assi progettuali d´intervento: l´abitare sostenibile; la "porta urbana"; il parco del ferro e dell´acciaio; “produrre e innovare”.

La variante – sostiene sempre l’amministrazione - prevede la realizzazione di un’ampia fascia di rispetto a verde pubblico tra la fabbrica e la città, con grandi serre trasparenti con funzioni didattico-scientifiche, un parco del ferro e dell’acciaio, un parco tecnologico nella parte più a nord di “città futura” dove potranno insediarsi attività per la formazione e la ricerca, produttive, artigianali, terziarie e commerciali. Il progetto, che deve tener conto della capacità di attrazione di risorse private, comprende inoltre la realizzazione di 110 alloggi nell’area del cosiddetto “Precario”, sopra via delle Medaglie d’Oro, la realizzazione del progetto che va sotto il nome di “Porta della città”, all’entrata di Piombino in viale della Resistenza, con la costruzione di un complesso residenziale (160 alloggi), direzionale e commerciale (non più di 2.500 mq) e la completa ristrutturazione dello snodo accesso alla centro.

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