[09/11/2007] Comunicati

Sacconi: «I buoni propositi del dopo Kyoto possibili solo se Cina ed India si impegnano»

BRUXELLES. Anche la commissione temporanea del Parlamento europeo sul cambiamento climatico si sta preparando alla prossima Conferenza di Bali ed ha inviato una delegazione in Cina per fare il punto della situazione. Al ritorno dalla tre giorni, gli eurodeputati hanno concluso che la Cina è politicamente impegnata a combattere il cambiamento climatico ma senza obiettivi specifici: «Con un´economia in forte espansione – spiega il presidente della commissione Guido Sacconi - colossi come Cina e India stanno divenendo velocemente fra i paesi a più alto inquinamento al mondo. I buoni propositi del dopo Kyoto nel 2012 saranno possibili solo se paesi dalle simili caratteristiche si impegneranno nel nuovo accordo».

La Commissione sottolinea che la Cina, ormai il più grande inquinatore planetario, dal 1990 ha già raddoppiato le sue emissioni. «Pur se nel 2002 la Cina ha ratificato il protocollo di Kyoto, quale paese emergente non è vincolato a rispettare il dettame della riduzione delle emissioni. Con un´economia in forte espansione e una popolazione che ha raggiunto, almeno ufficialmente, quota 1 miliardo e 300.000, la Cina è oggi il più grande consumatore di carbone e petrolio della terra».

La recente adozione del programma sul cambiamento climatico con obiettivi ambiziosi, dimostrerebbe che la Cina si sta impegnando seriamente a migliorare la sua efficienza energetica. «La nostra sortita a Pechino – dice Sacconi - ci ha dato l´opportunità di incontrare funzionari governativi, membri del Congresso nazionale ed esperti del mondo economico e della società civile e scambiare punti di vista sul tema, un processo che ci ha aiutato a comprendere meglio la posizione cinese al riguardo. La Cina vuole ridurre le emissioni, risparmiare energia e produrre efficienza energetica, ritiene inoltre importante cooperare con gli altri paesi industrializzati in termini di trasferimento tecnologico, così come nella necessità di un´assistenza finanziaria. E questi sono tutti segnali positivi. Rimane però un punto critico, la Cina continua infatti a sostenere l´attuale struttura del protocollo di Kyoto, e cioè senza impegni quantitativi per i paesi emergenti e quelli in via di sviluppo»

Karl-Heinz Florenz, l’eurodeputato tedesco del Ppe relatore della commissione parlamentare ha aggiunto: «Dai colloqui avuti abbiamo capito che la lotta al cambiamento climatico rappresenta una delle priorità politiche delle autorità cinesi. Ho l´impressione, ha precisato, che stanno applicando con successo la nuova legislazione in materia. È’ rassicurante sapere che per la Cina, come per l´Ue d´altronde, ha dichiarato Florenz, la conferenza di Bali delle Nazioni Unite che si apre il 3 dicembre è l´unico forum appropriato per i negoziati internazionali sul cambiamento climatico. Le autorità cinesi sono inoltre sulla nostra stessa linea per quanto riguarda la necessità di un accordo al più tardi entro il 2009, affinché non si crei un vuoto fra l´attuale protocollo e il nuovo testo».

Florenz ha anche sottolineato che «il Parlamento europeo punta a una politica estera ambientale» per costruire La tre giorni cinese è la prima di una serie di visite di delegazione della commissione temporanea in paesi extra-europpei con l´obiettivo di sviluppare e rafforzare i contatti a livello parlamentare e creare un´alleanza solida nella lotta al cambiamento climatico.

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