[09/11/2007] Parchi

La Guinea Equatoriale proibisce la caccia alle scimmie

LIVORNO. La Guinea Equatoriale, un’ex colonia spagnola diventata nel 1968 uno dei più piccoli Stati indipendenti africani, ha proibito la caccia, il consumo ed il possesso di scimmie. Il governo di Malato ha preso questo drastico provvedimento per proteggere i primati ormai minacciati in gran parte di estinzione, sia nell’isola di Bioko che a Mbini, nella parte continentale del Paese.
Secondo la radio nazionale della Guinea Equatoriale questa misura ha anche ricadute sulla popolazione, visto che è stata adottata «per proteggere le famiglie e garantire la salute delle persone, perché le scimmie ed altri primati sono portatori di patologie pericolose».

In Guinea Equatoriale, come praticamente in tutti i Paesi dell’Africa centrale ed in particolare in quelli ricchi di foreste della fascia equatoriale, l’esistenza di scimmie, scimpanzé e gorilla è minacciata dalla caccia, visto che la loro carne è ritenuta una prelibatezza costosa, ma anche dalle malattie e dal prelievo a scopo “zoologico” o per collezionismo. Tutte le infrazioni alle nuove disposizioni del governo della Guinea Equatoriale verranno punite con multe tra i 100 mila e i 500 mila franchi Cfa, tra i 222 ed i 1.111 dollari al tasso corrente, un’enormità per i poveri locali ma cifre che certo non spaventano gli acquirenti stranieri di scimmie.

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