[09/11/2007] Comunicati

Asor Rosa spiega a greenreport la sua ´vertenza toscana´

LIVORNO. Si chiama “ vertenza toscana” ed è la piattaforma programmatica che uscirà domani sera dall’assemblea dei 162 comitati che si sono riuniti intorno ad Alberto Asor Rosa (Nella foto) e che quindi proporranno un confronto su basi concrete alla Regione Toscana.
«Il documento è stato redatto sulla base della riunione del 7 luglio scorso – spiega Asor Rosa – riassume tutti i possibili contenziosi e sarà perfezionato dall’assemblea di domani. Dopo la discussione e ratifica di domani “vertenza toscana” andrà in discussione con la Regione visto che il presidente Martini ha dichiarato che recepirà il documento, e aprirà un tavolo di confronto. Le condizioni per procedere nel dialogo quindi sembrerebbero esistere. Poi vedremo quali saranno gli sviluppi».

Quali sono i nodi principali che porterete all’attenzione della Regione Toscana?
«Il documento comprende 5-6 capitoli di ragionamenti. Il primo riguarda il paesaggio e di conseguenza avanziamo una serie di osservazioni sul Pit. Poi c’è il problema della grandi infrastrutture, dalla Tav al corridoi tirrenico, dal sottoattraversamento di Firenze ai potenziamenti autostradali. Quindi affrontiamo il problema dell’energia e quello della cementificazione inarrestabile che sta vivendo la Toscana analogamente ad altre regioni italiane».

In questi giorni si parla molto di questioni energetiche a livello internazionali. Riguardo a una realtà territoriale come quella Toscana quali sono le vostre proposte?
«Intanto noi non affrontiamo problema del nucleare considerandolo risolto con il referendum di 20 anni fa. Ci concentriamo quindi sulle questioni che più direttamente interessano il territorio. Prima di tutto quindi affrontiamo il tema della localizzazione industriale dell’eolico: oggi infatti si prefigura una diffusione dell’eolico senza che esista un piano di regolamento regionale».

In realtà, e forse proprio perché manca un piano energetico regionale, l’eolico toscano è quasi a zero: in 7 anni si è riusciti a costruire appena 6 impianti per un totale di 30 megawatt…
«Infatti noi non abbiamo un’opposizione di principio all’eolico, ma chiediamo alla Regione di mettere le carte in tavola e di stabilire insieme, prima possibile, quali siano le regole per la diffusione dell’eolico. Comunque nel capitolo energia non ci fermiamo al vento. Per esempio insistiamo molto sull’uso più sorvegliato dei rifiuti: pensiamo cioè che dovrebbero essere sviluppate le forme di differenziazione all’origine invece di ricorrere indiscriminatamente a forme di smaltimento che nuocciono gravemente alla salute, quindi soprattutto i termovalorizzatori. Infine il capitolo geotermia, entrando nel merito della trattativa Regione-Enel, che invece di regolamentare lo sfruttamento, tende a svilupparlo con conseguenze gravi sul paesaggio e sulla salute dei cittadini».

Un’accusa che solitamente i comitati rivolgono alle istituzioni è quella della mancanza di partecipazione, a volte equivocando il termine e pensando che la “partecipazione” si abbia solo se alla fine la decisione presa sia quella proposta dai cittadini stessi.
«Questo tema è molto delicato, e infatti abbiamo un intero capitolo di “vertenza toscana” dedicato alla partecipazione. La giunta regionale sta lavorando da tempo proprio a una proposta legge sulla partecipazione, e quindi noi contribuiremo alla discussione portando le nostre proposte correttive a questa legge».

Torna all'archivio