[05/11/2007] Rifiuti

Gomorra, il Moby Prince e l´ecomafia

LIVORNO. Ieri, durante la trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa” su Rai Tre, lo scrittore Roberto Saviano, autore del famoso libro “Gomorra” ha ricordato tra le tante nefandezze compiute dalla Camorra in Campania, anche lo smaltimento del relitto bruciato del Moby Prince, il traghetto della Moby Line che, nella sera del 10 aprile 1991 in servizio di linea tra Livorno e Olbia, si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo provocando la morte di 140 persone. Un destino terribile che ora sembra intrecciare la camorra del casertano.

Saviano, che dopo la pubblicazione del suo libro vive sotto scorta perché la camorra lo ha condannato a morte, ha citato e confermato una denuncia di Legambiente Campania che il 19 gennaio di quest’anno aveva reso noto che il relitto della Moby Prince era stato smaltito illegalmente nella discarica So.ge.ri di Castelvolturno, in provincia di Caserta, definita «una bomba ecologica».

«Anche il Moby Prince negli intrecci dell’ecomafia – denunciava Legambiente - I rottami ferrosi e materiale legnosi del traghetto ci risultano essere stati smaltiti illegalmente, caricati su furgoni e scaricati di notte, nella discarica So.ge.ri di Castelvolturno, adiacente alla famosa discarica Bortolotto, già nota alle cronache per essere stata gestita per anni dai Casalesi. La So.ge.ri, dove i resti del traghetto sono stati smaltiti, è una vera e propria bomba ecologica, dove per decenni si è sversato di tutto e che tra breve dovrebbe essere bonificata. Legambiente si era rivolta agli enti preposti perché confermassero quanto Saviano ha detto il 4 novembre a “Che tempo che fa”.

«E proprio vero che quando si tratta di smaltimento illegale, gli ecomafiosi non conoscono limiti – diceva Michele Buonuomo, presidente Legambiente Campania - ed ancora una volta, ma questo non ci meraviglia, la Campania e la provincia di Caserta si confermano sempre più crocevia dei traffici illegali legati alla Rifiuti Spa».

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