[05/11/2007] Acqua

Bush mette il veto anche sulla legge per l’acqua

LIVORNO. Al Congresso degli Stati Uniti continua l’aspro scontro tra Democratici (in maggioranza) e governo repubblicano, che non riguarda solo la guerra in Iraq o la sanità pubblica, ma anche le tematiche ambientali: Il presidente George W. Bush ha messo il veto su una legge che avrebbe permesso le realizzazione di 900 progetti e studi riguardanti la gestione dell’acqua negli Usa.

Il veto era già stato annunciato da Bush perché l’applicazione della nuova legge costerebbe 23 miliardi di dollari, ma il provvedimento riguarda anche uno dei più dolorosi e imbarazzanti nervi scoperti del governo repubblicano: il recupero costiero della Luisiana dopo l’uragano Katrina che ha devastato New Orleans, ma anche il risanamento ambientale di uno dei paradisi della biodiversità planetaria: le paludi delle Everglades in Florida, dove governa il fratello di Bush.

Per Bush la legge, oltre che essere troppo costosa, «non riguarda che dei progetti inutili sostenuti da legislatori individuali». I Democratici annunciano ulteriore battaglia questa settimana per superare il veto di Bush, E le loro speranze potrebbero essere esaudite anche se per superare un veto presidenziale una legge deve essere approvata da entrambe le Camere con i due terzi dei voti: a settembre il Senato Usa aveva approvato la legge con una larghissima maggioranza (81 voti a favore e solo 12 contrari), mentre la Camera dei Rappresentanti l’ha approvata con 381 si e 40 no.

L’addetta stampa della Casa Bianca è, Dana Perino, ha specificato che Bush ha messo il suo quinto veto su una legge da quando è presidente perché ritiene il provvedimento sull’acqua «fiscalmente irresponsabile».
Steny Hoyer, il leader della maggioranza democratica della Camera Usa, ha dichiarato che il ramo del Parlamento voterà martedì per scavalcare il veto presidenziale ed ha ricordato che la legge sull’acqua ha ricevuto un significativo appoggio da entrambi i partiti sia alla Camera che al Senato. Anche Harry Reid, portavoce dei Democratici al Senato, ha detto che mercoledì chiederà sarà votata nuovamente la legge sull’acqua.

Parlamentari Repubblicani e Democratici hanno sottolineato che il veto del presidente dimostra come Bush non sia più in sintonia con l’opinione pubblica americana e si sono impegnati a far passare la legge sull’acqua. «Quando passeremo oltre questo veto irresponsabile – ha detto Harry Reid - può darsi che il presidente alla fine riconoscerà che il Congresso è ugualmente una branca del governo e riconsidererà le sue altre ridicole minacce di veto».

Dana Perino ribatte che I progetti contenuti nella legge sull’acqua oltrepassano di molto la portata della missione del Genio militare degli Stati Uniti e che molti di questi progetti «mancano di ogni senso di merito. E’ fino ad oggi la domanda di autorizzazione più costosa del Genio militare che sia mai stata inviata all’ufficio del presidente».

Una cosa è certa: anche negli Usa i temi ambientali e dell’uso delle risorse idriche sono trasversali tra i due schieramenti e diventano uno dei più importanti elementi di ridefinizione dei rapporti di forza e di collocamento politico e di immagine e nemmeno i Repubblicani, a un anno dalle elezioni, sembrano più intenzionati ad immolarsi sul fronte del “negazionismo” ideologico del loro presidente.

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