[31/10/2007] Parchi

Il Tar sospende l’uso di pallini di piombo nelle zone umide fiorentine

FIRENZE. Il Tar della Toscana ha emesso un decreto cautelare che accoglie la richiesta di sospensione avanzata da un ricorso del Wwf per ripristinare quanto contenuto dalla delibera regionale 923/2006 sulle norme minime di salvaguardia per le Zone di protezione speciale.

«Da oggi 31 ottobre 2007- esultano gli ambientalisti - nelle principali aree umide della provincia di Firenze, e cioè nel Padule di Fucecchio (porzione fiorentina) e negli stagni della Piana Fiorentina, è vietato l’uso dei pallini di piombo».

Il Tar ha quindi dato torto così alla provincia di Firenze che aveva annullato le norme di salvaguardia approvate dalla regione, fra le quali anche il divieto dell’utilizzo di pallini di piombo, già introdotto in molti Stati. Il Wwf sta preparando ricorsi anche contro le analoghe decisioni delle province di Pistoia e Grosseto e sottolinea che «i pallini di piombo, oltre a costituire un grave fattore di inquinamento ambientale, nelle zone umide causano ogni anno la morte di centinaia di migliaia di uccelli acquatici (soprattutto anatre selvatiche), che li assumono per ingestione quando si alimentano filtrando il sedimento. Gli uccelli acquatici sono infatti soliti ingoiare piccoli sassolini che nel loro apparato digerente favoriscono la frantumazione del cibo e al posto dei sassolini possono ingoiare pallini di piombo con conseguente avvelenamento. Per questo il piombo nelle munizioni è bandito da vari trattati internazionali e, salvo rare eccezioni, bandito nelle aree umide di quasi tutti i paesi europei. Il piombo può essere sostituito con materiali non tossici, facilmente reperibili sul mercato, come ad esempio l’acciaio».

Guido Scoccianti, presidente del Wwf Toscana, accusa la provincia di Firenze anche di aver approvato «in pochi giorni e senza rispettare nessuna procedura prevista dei fittizi piani di gestione per queste aree con la stessa suddetta delibera che trasforma (semplicemente cambiando il titolo del provvedimento) un precedente regolamento venatorio di scarso significato in un “Piano di Gestione della Zps del Padule” e poche regole venatorie di poco conto in un “Piano di gestione della Zps della Piana Fiorentina”. E’ stata giocata strumentalmente questa carta perché la delibera regionale decadeva con l’approvazione dei piani di gestione. Tutto questa dà la misura della sensibilità della provincia in questo ambito (l’assessore alla caccia ha perfino avuto il coraggio di definire tale stratagemma “un salto di qualità nella protezione del Padule di Fucecchio”), e del livello di sudditanza rispetto alle pressioni delle parti più oltranziste del mondo venatorio».

Soddisfatti per la decisione del Tar anche il consigliere provinciale dei Verdi, Luca Ragazzo, ed il portavoce regionale dei Verdi, Mauro Romanell: «La provincia di Firenze è una delle ultime province d’Europa a consentire l’utilizzo dei pallini di piombo nelle zone umide. Trattati internazionali, che l’Italia da tempo ha sottoscritto, vietano infatti l’utilizzo del piombo nei pallini dei cacciatori poiché ogni anno provocano la morte per avvelenamento di centinaia di migliaia di uccelli acquatici (soprattutto anatre selvatiche)».

I verdi avevano anche presentato una interrogazione in provincia poco prima dell’inizio della stagione venatoria, ma la giunta di centrosinistra (dalla quale il Sole che ride è uscito) aveva risposto che per sostituire i pallini di piombo c’era bisogno di tempo.

«Finalmente con questo decreto cautelare del Tar della Toscana si ripristina la legalità – dicono Ragazzo e Romanelli – anche se la vicenda non è ancora terminata; per capire gli intendimenti della amministrazione abbiamo presentato una nuova interrogazione. E’ bene che il Presidente della Provincia Renzi curi meglio la legalità degli atti della sua giunta ed abbia maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente, poiché questo decreto del Tar dimostra quanto poco valore abbia dato la provincia di Firenze nei confronti dei trattati internazionali, del rispetto degli animali e dell’ambiente; anche le ultime notizie sulle modalità delle battute di caccia dei cinghialai presso Monte Morello sono indicative dell’influenza che il mondo venatorio ha nella nostra Provincia».

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