[30/10/2007] Comunicati

Bilancio 2008 della Regione Toscana: per l´integrazione eco-eco c´è da aspettare

LIVORNO. Presentata stamani la proposta di bilancio 2008 licenziata ieri dalla giunta (e che dovrà ora passare all’esame e al voto del Consiglio regionale). La spesa per i servizi – si legge nella nota della Regione - cresce. Non a caso al tavolo di concertazione istituzionale è stata sottolineata l’esigenza di potenziare le gestioni associate tra comuni, per far fronte a risorse, trasferite spesso dallo Stato, che certo aumentano, ma spesso di meno rispetto all’inflazione programmata. Sui servizi, comunque, il bilancio 2008 porta con sé una buona notizia: non serviranno nuove tasse, addizionali od imposte, almeno per il 2008, per sostenere l’avvio del progetto sulla non autosufficienza.

«Nel 2006 – prosegue la nota - il prodotto interno lordo toscano era tornato ad aumentare, segnando un +1,7 per cento. Ma nel 2007 e nel 2008 la crescita potrebbe fermarsi all’1,5 per cento: conseguenza di un recupero di competitività che ancora non può essere considerato come acquisito e della crescita dell’euro e del rallentamento dell’economia statunitense che si riflettono sulle esportazioni. La stella polare, anche del bilancio 2008, continua dunque ad essere il piano regionale di sviluppo 2006-2010, con una corsia preferenziale riservata agli interventi immediatamente cantierabili».

Ma qual è l’obiettivo? La bozza di bilancio 2008 è chiara «L’obiettivo – si legge -rimane quello di aiutare lo sviluppo dell’economia toscana ed accrescere la competitività toscana, sostenere l’innovazione, qualificare il welfare, difendere l’ambiente, far crescere l’occupazione e l’equità sociale: venticinque progetti per 15 miliardi di euro di investimenti in cinque anni, dal 2006 al 2010».

Dunque – a parte che non c’è traccia di bilancio ambientale – quando si parla di ambiente se ne parla appunto come di una cosa a sé e da difendere a sé. L’economia, la crescita quale che sia pur che sia, resta altro rispetto alla sostenibilità ambientale. Non c’è traccia quindi di integrazione fra economia ed ecologia. Tant’è che più avanti si dice che nel 2008 saranno investiti 1.056 milioni di euro per un territorio più competitivo con più infrastrutture, per sostenere ricerca ed innovazione, per attirare gli investimenti (…) mentre centoduemilioni di euro serviranno ad aiutare lo sviluppo sostenibile e l’ambiente, compresa la riduzione dei rifiuti. E ancora dopo si legge che «per cultura e formazione potranno essere spesi 278,81 milioni di euro, altri 247,76 sono a disposizione per le politiche sociali e 211,24 milioni per l’ambiente». Nessuna integrazione ripetiamo – al di là del quanto si prevede di spendere e se sia poco o tanto - tra economia ed ecologia. L’unico accenno si legge più avanti quando si sostiene che «rimane il premio per chi meno inquina: l’Irap per le imprese certificate Emas sarà al 3,5% e al 3,85% (fino a 20 milioni di euro di base imponibile) per le imprese certificate ISO 14001».

Così appare, almeno nella nota stampa divulgata della bozza di bilancio che per essere giudicato a fondo andrebbe però studiato in ogni sua parte e per questo ci riserviamo quindi di analizzarlo in questo senso prima di esprimere il nostro punto di vista nel merito. Di certo se si voleva dare un segnale diverso (anche solo a livello di presentazione) riguardo al riorientamento del economia verso la sostenibilità ambientale, l´occasione è stata persa.

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