[30/10/2007] Consumo

12 Paesi Ue con l’Italia per la riforma sulle autorizzazioni per gli Ogm

ROMA. Oggi, alla riunione del Consiglio dei ministri europei dell’ambiente in corso a Lussemburgo, la sottosegretaria Laura Marchetti, che rappresentava il ministro Pecoraio Scanio in viaggio in Medio Oriente, ha illustrato la richiesta italiana – per una riforma dei meccanismi autorizzativi per gli organismi geneticamente modificati e le ragioni per le quali l’Italia si chiede l’avvio di un processo di riforma.

La proposta italiana è stata apprezzata e condivisa da 12 Paesi: Francia, Germania, Austria, Paesi Bassi, Polonia, Belgio, Irlanda, Cipro, Malta, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca che chiedono così di avviare un processo di revisione dei meccanismi che regolano le autorizzazioni per la coltivazione, l’alimentazione umana e l’uso mangimistico dei prodotti ogm. Anche la presidenza portoghese di turno dell’Unione Europea e la Commissione Ue hanno ringraziato l’Italia per l’iniziativa intrapresa.

Il problema di un meccanismo autorizzativo poco trasparente e fondato su ricerche parziali degli stessi produttori, era stato posto proprio da Pecoraro Scanio (Nella foto), anche in seguito alla vicenda della patata geneticamente modificata in via di autorizzazione da parte dell’Ue. La proposta italiana chiede «il blocco di tutte le autorizzazioni di prodotti ogm sino a quando il processo di riforma non sarà ultimato».

Pecoraro Scanio in una nota spiega che «E’ importante che un fronte così ampio di paesi abbia condiviso il significato della nostra proposta in favore di un più trasparente e rigoroso iter autorizzativo che salvaguardi l’ambiente, l’agricoltura di qualità e i consumatori. Oggi in Europa è emerso chiaramente un fronte ampio e maggioritario attento al principio di precauzione. Salutiamo con soddisfazione questo risultato fondamentale e lavoriamo con maggior fiducia per trovare concretamente le soluzioni pratiche ad un tema che vede i cittadini chiaramente convinti sulla necessità di poter compiere libere scelte e in piena consapevolezza».



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