[29/10/2007] Comunicati

Viareggio: nuove analisi sull’inquinamento acustico, atmosferico e dei fossi al quartiere Cotone

LUCCA. La maggioranza in consiglio provinciale è preoccupata per le sorti del quartiere Cotone di Viareggio, o meglio della salute dei cittadini che vi risiedono vista la vicinanza con strutture produttive ed artigianali, e per questo chiede all’amministrazione di provvedere. Questo il senso dell’interrogazione presentata dai consiglieri Barbara Mangiapane (Sd), Fabrizio Bianchi (Pdci), Andrea Palestini (Ds), Marco Bonuccelli (Rc), Lucio Lucchesi (Pdci) e Arturo Nardini (Margherita).

«La situazione ambientale al quartiere Cotone di Viareggio - risponde l’assessore all’ambiente Maura Cavallaro - a causa della vicinanza tra abitazioni e attività artigianali e della cantieristica, è complessa e tale da richiedere nuovi e più attenti monitoraggi atmosferici e acustici, che nel 2008 la provincia farà effettuare all’Arpat».

Soddisfatta della risposta dell’amministrazione Barbara Mangiapane: «L’impegno dell’amministrazione provinciale di effettuare nuove analisi sull’inquinamento acustico, atmosferico e dei fossi presenti in zona è positivo proprio perché il quartiere viareggino, in cui convivono da anni case e aziende della nautica, ha una situazione ambientale difficile come certificano controlli già eseguiti dagli esperti alcuni anni fa. Auspico – ha concluso la consigliera Sd - che provincia e comune di Viareggio possano collaborare per trovare soluzioni ai problemi dei residenti della zona».

I consiglieri però nella loro interrogazione chiedevano anche altro: intanto notizie sullo stato di inquinamento e di manutenzione dei fossi di scolo (Fontanella, Lama Lunga, Fosso Guidarlo). E poi, visto che l’area industriale andrà a superare i 40 ettari, chiedevano se non fosse il caso di procedere a verifica di impatto ambientale ai fini della tutela della salute pubblica degli abitanti dei quartieri interessati, anche perché il regolamento urbanistico del comune di Viareggio «non risolve ma incrementa la commistione tra insediamenti residenziali e produttivi, con il conseguente aumento del carico urbanistico, del pendolarismo e del traffico». Non ci pare che la risposta data dall’amministrazione sia esaustiva in tal senso.

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