[29/10/2007] Parchi

I nuovi parchi nazionali

PISA. La notizia che il Parlamento ha dato il via alla istituzione di tre nuovi parchi nazionali in Sicilia (Egadi, Eolie, Monti Iblei) non può che rallegrare chi ai parchi guarda con simpatia e fiducia. E tuttavia senza voler con questo andare a cercare il pelo nell’uovo vi è qualcosa che merita qualche osservazione. La prima riguarda il modo e l’occasione. Che un emendamento presentato da un solo parlamentare sia inserito in una legge in cui c’è di tutto e di più non ci sembra la modalità migliore per decidere la istituzione di ben tre parchi nazionali. Vogliamo fare i difficili? No, intendiamo semplicemente annotare che la istituzione di un parco con legge nazionale è sicuramente preferibile avvenga non di straforo. Non potremmo certo sorprenderci se al momento in cui la decisione dovrà concretizzarsi a più d’uno venga in mente di chiedere chi l’ha deciso,e come e perchè. Non credo proprio, infatti, che nelle convulse votazioni del senato a qualcuno sia stato possibile e richiesto di motivare e discutere la proposta.

Se poi l’emendamento De Petris ( una parlamentare verde) stabilisce che ciò avverrà d’intesa con la regione e ‘sentiti’ gli Enti locali interessati queste perplessità sono destinate fatalmente ad accrescersi. Non occorre avere molto dimestichezza con le tematiche istituzionali per sapere che ‘sentiti’ è un termine ormai in disuso specie riguardo alla istituzione dei un parco che vuole – e giustamente ‘l’intesa’ con gli enti locali. Potremmo aggiungere che questo appare tanto piò opportuno in Sicilia dove i parchi regionali da troppo tempo sono gestiti da commissari nominati dalla regione tra propri funzionari che non possono rappresentare al meglio le comunità locali a prescindere dalla loro personale competenza. Se poi ciò riguarda in particolare aree marine da sempre gestite dal ministero nella maniera peggiore -ossia centralistico-burocratica- con quasi regolare esclusione degli enti locali dalla gestione effettiva, la formula ‘sentiti’ appare più che mai anacronistica anche a palati non troppo raffinati.

Ci viene il forte sospetto che si sia voluto soprattutto forzare le linee per poter finalmente istituire anche in Sicilia dei parchi nazionali perché lo stato evidentemente soffre questa mancanza. A noi che non soffriamo di questa assenza sarebbe parso preferibile preparare questo atterraggio in altro modo. Come si giustificherà,ad esempio, che mentre per gli Iblei avremo ( anche se con pochi soldi) un parco nazionale per l’Etna sarà regionale?

Torna all'archivio