[26/10/2007] Aria

L’Unep apprezza le pennellate di verde olimpiche allo smog di Pechino

LIVORNO. Anche oggi Pechino é avvolta da una cappa di smog soffocante che ingoia i vecchi monumenti, la grande piazza Tien-an men con il ritratto di Mao, i grattacieli simbolo dell’arricchimento e le nuove futuristiche strutture che dovranno ospitare i giochi olimpici del 2008. Proprio l’inquinamento, più dei non ascoltati appelli al boicottaggio lanciati dalla diaspora birmana, mettono a rischio olimpiadi che dovrebbero fare da scintillante vetrina al gigante asiatico, ma dal Programma Onu per l’ambiente (Unep) viene un apprezzamento per gli sforzi fatti dal governo cinese: «passi significativi sono stati realizzati per “rinverdire” i giochi olimpici di Pechino 2008».

Secondo l’Unep le olimpiadi sarebbero state un catalizzatore per accelerare il miglioramento ambientale della capitale cinese «mentre Pechino si sforza di trovare un equilibrio tra una crescita economica rapida sovente a due cifre, la salute e la protezione dell’ambiente». Per Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep, «il bilancio dei giochi olimpici e paraolimpici di Pechino 2008 è positivo in termini di “inverdimento” dei giochi. I più di 12 miliardi di dollari dispensati dalla municipalità e dal governo cinese, sembrano essere stati ben utilizzati, e lo saranno ancora meglio se le lezioni apprese e le misure adottate sono adottate dalle altre municipalità al fine di lasciare un impatto vero e durevole in tutto il Paese».

Il rapporto Unep indica che misure sono state prese per la gestione dei rifiuti, per un sistema di trasporti meno inquinante, per la depurazione delle acque e per creare una cintura di verde urbano e un parco forestale olimpico di 580 ettari. Ma il Comitato organizzativo di Pechino 2008 deve accelerare l’eliminazione progressiva dei prodotti chimici dannosi per la cappa di ozono, per l’efficienza energetica e per diminuire lo spreco energetico degli edifici olimpici e sui campi sportivi.

«Una innovazione interessante – si legge nel rapporto Unep – è l’utilizzo di sistemi di pompe di calore che utilizzano come fonte energetica la terra, l´acqua o l’aria per fornire agli edifici calore in inverno e climatizzazione in estate». Nelle strade del villaggio olimpico è utilizzata intensivamente l’energia solare. Ma i punti negativi non mancano, alcuni legati alle Olimpiadi direttamente, altri sono occasioni mancate per tutta la metropoli per avviarsi davvero verso una riduzione dell’inquinamento ed uno sviluppo più sostenibile.
La qualità dell’aria é il punto dolente. Sono state spostate e ricollocate le principali industrie inquinanti e riconvertito a gs alcuni impianti a carbone; taxi ed altri veicoli sono stati rottamati e sostituiti con altri a gas naturale o che rispondono agli standard internazionali di emissioni come Euro III.

Questo ha fatto scendere l’inquinamento nel 2006, ma intanto sono state registrate mille nuove autovetture al giorno e il carbone resta comunque la principale fonte di energia per case ed industrie, così gli inquinanti principali restano elevati. Una situazione aggravata dal fatto che Pechino è circondata dai monti e la circolazione dell’aria no favorisce la dispersione degli inquinanti e attira numerose tempeste di sabbia.
Mentre altri grandi avvenimenti sportivi (Olimpiadi invernali di Torino, campionati mondiali di calcio e di rugby) hanno adottato misure di compensazione della produzione di gas serra, a Pechino questo non è previsto e l’Unep invita il comitato organizzatore a «dichiarare apertamente il suo impegno per il cambiamento climatico e le compensazioni». Va un po’ meglio per i trasporti pubblici: a Pechino sono state realizzati 16 chilometri di linee rapide di autobus con una capacità di 100 mila passeggeri al giorno ed ha potenziato ferrovie e metropolitane, anche con una linea olimpica. In tutto il trasporto pubblico può soddisfare 19 milioni di passeggeri al giorno, molto più degli attuali 8,5 milioni.

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