[26/10/2007] Rifiuti

La Provincia di Firenze: «L´inceneritore di Testi resta»

FIRENZE. In tema di rifiuti, sono forti le sollecitazioni di Prc all’amministrazione provinciale, ma spesso le distanze sembrano incolmabili. L’ultimo caso riguarda la risposta che l’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha fornito (sollecitato da Rifondazione), in seguito alle dichiarazioni della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti classico sull’inceneritore di Testi (la Fondazione sostanzialmente si è dichiarata contraria): «L’amministrazione non è incline a cambiare la scelta già fatta sull’impianto di Testi, neanche dopo questa autorevole uscita».

Non si è fatta attendere la risposta secca di Sandro Targetti (Prc): «Prendiamo atto della pervicacia con cui l’assessore all’ambiente della provincia insiste nell’inceneritore. Al di là della presa di posizione di Giovanni Ricasoli Firidolfi, presidente della Fondazione del territorio del Chianti classico, ci sono movimenti, associazioni, tecnici, scienziati che propongono una diversa gestione dei rifiuti che sia anche meno impattante e meno pericolosa per la saluta e l’ambiente. Si parla di olio, di vino, di valorizzazione delle produzioni locali, argomenti su cui ci sono interessi sia economici che di immagine per il nostro territorio. Non facciamo finta di dimenticarcene quando questi interessi si scontrano con un’altra esigenza che è quella di fare un impianto di incenerimento, in questo caso nel Chianti».

Al di la delle localizzazioni più o meno “illuminate” (quando sono nelle aree industriali non va bene perchè le aree sono già compromesse, quando sono in aree agricole non va bene perchè sono aree agricole......, ndr), c´è da osservare che il numero di impianti previsti per l’Ato 6, Case Passerini, Testi, Selvapiana forse poteva essere razionalizzato. Senza contare che se allarghiamo lo sguardo all´area metropolitana (Firenze, Prato, Pistoia) per cui è già stato firmato un protocollo per fare un unico Ato e un’unica azienda di gestione, gli impianti salgono a 6-7. Naturalmente sulla carta.

Sempre in tema di rifiuti o meglio di bonifiche, l’assessore Nigi ha informato sullo stato dell’arte dei lavori per la bonifica dell’ex discarica di Rsu di Torri, nel comune di Calenzano, che è stata chiusa nel 1992. La discarica non è classificata ad alto rischio ma vi è comunque possibilità di contaminazione di terreno e acque di falda. L’amministrazione provinciale informa che, concluso il Piano di caratterizzazione (prima fase per poi avviare la bonifica), il comune di Calenzano ha dato incarico per effettuare nuove analisi. Tali monitoraggi costituiscono proprio un passaggio dell’iter di bonifica volto a definire gli interventi minimi necessari per la messa in sicurezza.

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