[26/10/2007] Comunicati

La ´révolution verte´ ed anticonservatrice del conservatore Sarkozy

LIVORNO. Tutti parlano del no del presidente francese Nicolas Sarkozy agli Ogm sul suolo francese, ma il suo intervento, inimmaginabile per un esponente del centro-destra italiano (e anche per qualcuno del centro- sinistra), è il frutto di una lunga ed estesa consultazione, chiamata “Grenelle de l’environnement” giunta alla fase finale dopo aver coinvolto capillarmente associazioni ambientaliste, imprese, istituzioni ed opinione pubblica. Una grande e diffusa conferenza nazionale sull’ambiente (non relegata nel ghetto del solito ministero ad hoc), conclusasi nella 2 giorni del 24 e 25 ottobre, e di cui si è fatto carico direttamente Sarkozy, anche come dimostrazione del suo impegno a rispettare le promesse fatte in campagna elettorale sull’ambiente.

Per dare solennità a questi impegni, il presidente francese ha voluto accanto a sé i premi Nobel Al Gore e Wangari Maathaï. Al Gore ha chiesto una Grenelle de l´environnement mondiale e un Sarkozy visibilmente soddisfatto ha sostenuto che i risultati della grande consultazione ambientale francese dovrebbero servire da base per la “necessaria” rivoluzione verde ed ha proposto una sorta di Piano Marshall mondiale per l’ambiente con la Francia trasformata in un «Paese esemplare in materia di sviluppo sostenibile».

Un discorso che ha convinto anche gli oppositori socialisti e gli ambientalisti (ai quali però rimane di traverso la grandeur nucleare francese), e a chi chiede come e dove si troveranno i soldi per compiere la “rivolution verte” si risponde che le “Grenelle de l’environnement” propongono nuove priorità e quindi anche lo spostamento degli assi di finanziamenti, tassazione ed incentivi.

Per Sarkozy la Grenelle de l´Environnement «resterà come un momento importante per la presa di coscienza per la nostra società che non può più vivere nello spreco, che non può più ignorare le conseguenze sul futuro del pianeta del suo modo di vivere, di produrre, di consumare».

Sarkozy ha indicato i “progressisti” Al Gore e Wangari Maathai, tra quelli che incarnano questa rivoluzione, che la hanno voluta prima di tutti, che hanno annunciato la sua necessità davanti a tutti, non esitando ad affrontare lo scetticismo, a sconvolgere i pregiudizi, ad attaccare i conservatorismi. Fanno parte di coloro che hanno imparato a guardare lontano davanti a noi, a non restare prigionieri di calcoli a corta veduta. Ci hanno interessato alle sorti delle generazioni future. Ci hanno ricordato le nostre responsabilità. Ci hanno obbligato ad interrogarci sul mondo che noi lasceremo ai nostri figli. Hanno contribuito a farci capire che abbiamo oltrepassato i limiti che il nostro pianeta può sopportare. Questo non vuol dire che la crescita o il progresso siano condannati , ma che noi dobbiamo mettere in opera un nuovo modello di sviluppo».

Il Gollista Sarkozy, il nazionalista della droit francese, dice parole che in Italia sembrano tabù per molti progressisti: spreco, conservatorismo antiambientale, nuovo modello di sviluppo.

Certo, il presidente francese non perde occasione per inserire l’energia nucleare tra le fonti rinnovabili, ma riconosce a “verdi” come Jean-Louis Borloo, Nathalie Kosciusko-Morizet e Dominique Busserai che hanno promosso le Grenelle di aver fatto un grande lavoro di sensibilizzazione ambientale, di aver organizzato un evento senza precedenti.

«Voglio – ha detto il presidente francese – che la Grenelle sia l’atto fondatore di una nuova politica, di un New Deal ecologico in Francia, in Europa, nel mondo. Questa nuova politica è una politica di adesione. Questa nuova politica è una politica di verità. Questa nuova politica è una politica di investimento. Questa nuova politica è una politica di incitamento. Questa nuova politica è una politica per rifondare la democrazia».

Citando nuovamente Maathai e Al Gore, Sarkozy ha detto: «hanno avuto il coraggio di proclamare: il nostro modello di crescita è condannato. Peggio ancora, il mantenimento della pace nel mondo è condannato se non facciamo niente. I cambiamenti climatici, nostri concittadini, non dobbiamo ridurli allo scioglimento della neve sulle piste da sci. I cambiamenti climatici sono molte centinaia di milioni di rifugiati climatici, I cambiamenti climatici sono un’accelerazione delle grandi catastrofi, delle siccità, delle inondazioni o dei cicloni. I cambiamenti climatici sono nuove epidemie. I cambiamenti climatici sono conflitti esacerbati per accedere all’acqua e al cibo. Bisogna avere il coraggio di dire che il rialzo dei prezzi degli idrocarburi sarà permanente. Bisogna avere il coraggio di dire che non avremo più petrolio prima delle fine del secolo. Bisogna avere il coraggio di riconoscere che non conosciamo tutti gli effetti a lungo termine delle 100 mila sostanze chimiche commercializzate. Bisogna avere il coraggio di riconoscere che la France non è sempre stata esemplare e non lo è sempre in troppi settori. I francesi hanno diritto di conoscere la verità sulle minacce di oggi e di domani. Hanno il diritto di farsi una propria opinione. E’ una domanda forte e permanente della Grenelle de l´environnement. Creeremo un diritto alla trasparenza totale delle informazioni ambientali e delle perizie. Tutti i dati saranno comunicabili, compresi quelli sul nucleare e sugli Ogm. I soli limiti saranno la privacy, la sicurezza nazionale e i segreti industriali».

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