[25/10/2007] Rifiuti

La revisione del testo unico, gli annunci di Pecoraro... e le ore contate

LIVORNO. In un´intervista rilasciata oggi al sole 24ore, il ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio annuncia che entro fine anno il testo di legge della revisione del Testo unico ambientale sarà pubblicato sulla gazzetta e quindi con l’anno nuovo si cambia regime.
Un annuncio importante e impegnativo, dopo che lo “scivolone burocratico” del mancato rispetto della decorrenza dei termini di presentazione aveva portato all’annullamento dell’iter dei due decreti correttivi, in cui si prevedeva la revisione dei capitoli relativi a rifiuti, bonifiche, Via e Vas.

Adesso la problematica legata ai tempi di presentazione e all’iter burocratico sembrerebbe risolta ed è ripartito l’iter in parlamento. Quello che non sembra invece che sia superato è un problema ben più rilevante della burocrazia, trattandosi di una questione di sostanza e non di forma.

Nell’intervista, infatti, il ministro Pecoraro Scanio, cita alcune modifiche in termini migliorativi su alcun temi specifici da inserire nel testo, dopo che già a settembre aveva annunciato di voler apportare modifiche riguardo alla raccolta differenziata.

Segnali questi che farebbero presupporre che il lavoro del tavolo tecnico messo in piedi per operare l’incarico di rivedere il Dlgs 152/2006, già oggetto di una lunga discussione prima e poi in ambito di Commissioni parlamentari, non era nei fatti riuscito a compiere quell’opera di mediazione volta al consenso generale, che invece si dichiarava. E che quindi più che di “incidente” burocratico, il mancato rispetto dei termini di presentazione forse era legato a questioni ben più di merito, che di sciatteria amministrativa.

Tesi avvalorata anche dalla presentazione dell’emendamento di abolizione degli Ato, avanzata da parte del relatore di maggioranza sulla Legge finanziaria adesso al Senato, che ha ottenuto, ieri, anche il placet dell’assemblea dell’Unione delle Province italiane. Che è evidentemente un altro segnale che la strada della chiarezza è ancora lontana dall’essere raggiunta.

A questo si aggiunge anche un´altra (amara) considerazione da fare. Ovvero che anche se fosse centrato questo difficile, quanto sperato, obiettivo di riallineamento della normativa e si riuscisse a trovare una sintesi tra le varie anime e le altrettante posizioni sui temi legati alla gestione dei rifiuti piuttosto che a quella delle acque o all’applicazione della Via, avrebbe questo governo il tempo per varare i decreti di modifica al codice ambientale di Matteoli? Il clima di smobilitazione che si respira in queste ore fa legittimamente avanzare questo timido dubbio. E rende sempre più attendibile l’ipotesi che volenti o nolenti con questo codice dovremo imparare purtroppo (in tutti i sensi) ad operare.

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