[22/10/2007] Aria

Troppo azoto fa sparire i fiori dei campi in Europa

BRUXELLES. Il Servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo (Cordis) ha reso noti i risultati di una ricerca della Manchester metropolitan university e dell´Open university che provano che l’inquinamento da azoto danneggia fortemente la biodiversità di campi e pascoli della Gran Bretagna e che lo stesso fenomeno esiste a livello europeo, almeno nei 70 pascoli di 9 Paesi dell’Ue controllati nell’ultimo anno dai ricercatori britannici che confermano un collegamento diretto tra scomparsa delle specie a depositi di azoto a lungo termine.

Il progetto è iniziato in Gran Bretagna e poi esteso a Germania. Francia e Olanda perché «i Paesi a bassa altitudine e il nord della Germania sono l’epicentro del deposito di azoto in Europa» ed esamina e presenta i dati sull’effetto dell’azoto su una vasta gamma di pascoli sulla costa atlantica europea. Lo studio è inserito all’interno del progetto Biodiversity of European grasslands - the impact of atmospheric nitrogen depositino (Begin), finanziato dal programma EuroDoversity delle Fondazion europea della scienza.
«L’impoverimento nel Regno Unito – spiega Nancy Dise della Manchester metropolitan university - é nettamente più importante di quel che immaginavamo. Tocca circa il 25 % delle specie ai tassi di deposito medi. Le specie più colpite sono I fiori selvatici ed alter specie vegetali a foglie grandi, mentre le erbe non sembrano interessate nella stessa misura. Se questo fenomeno si produce in tutta Europa, si tratta di una scoperta importante».

Una scoperta che potrebbe costringere a rivedere alcune certezze e portare a rivedere le politiche nazionali ed europee per la protezione degli ecosistemi. Uno studio che ripropone come problema ambientale il nodo irrisolto dell’agricoltura che, insieme al consumo di combustibili fossili, è la principale attività umana produttrice di azoto. Secondo lo studio il deposito annuale di azoto per ettaro in Gran Bretagna può variare da 5 a 35 chilogrammi e le più alte concentrazioni sono registrate nelle aree più densamente abitate. Secondo quanto hanno scoperto gli scienziati della Manchester Metropolitan University, ogni anno scompare una specie vegetale per ogni deposito di 2,5 chilogrammi per ettaro.

L’equipe del Regno Unito non si limita a raccogliere i dati su danni simili in altre parti d’Europa, ma sta cercando il modo di salvaguardare le specie vegetali malgrado il deposito di azoto: «Se troviamo una maniera – spiega David Gowing dell´Open university – potremo proporre una strategia di gestione per la conservazione della natura». Una delle tecniche che potrebbe aver successo secondo i ricercatori potrebbe essere quella di aumentare gli sfalci e la messa a pascolo supplementare di molti terreni, attuando il processo chiamato “impoverimento della biomassa”.

Ma gli scienziati non perdono la speranza: «Il deposito di azoto in Europa – spiega Gowing – ha probabilmente raggiunto il culmine negli anni 90 e attualmente è in diminuzione in numerosi luoghi. Dopo un accumulo di azoto durata 40 anni, potremmo essere alla vigilia di una svolta con la quale le comunità possono trasformarsi di colpo. Può essere che possiamo dire che ci resta un termine di cinque anni di accumulazione a questo ritmo, è dunque arrivato il tempo di agire».

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