[19/10/2007] Comunicati

La Banca mondiale dal turbocapitalismo alla crescita verde?

LIVORNO. Ministri delle finanze e dello sviluppo di tutto il mondo, rappresentanti di 185 Paesi e di oltre 100 organizzazioni della società civile, insieme a 550 giornalisti, parteciperanno all’assemblea annuale della Banca mondiale (Bm) e del Fondo monetario internazionale (Fmi) che si sta tenendo a Washington da oggi al 21 ottobre.

La scorsa settimana, il presidente della Banca mondiale, Robert B. Zoellick ha presentato le priorità strategiche che verranno discusse ed ha sottolineato la necessità di una «globalizzazione vitale e che dia profitti a tutti» perché i miliardi di persone povere beneficino dei ritorni della crescita economica mondiale. L’évento più atteso al summit di Washington é quello del Comitato di sviluppo Bm-Fmi di domenica che discuterà delle questioni dello sviluppo e di come la Banca mondiale possa raggiungere i sui principali obiettivi di riduzione della povertà nel mondo e quali siano le risorse necessarie e gli orientamenti strategici per promuovere lo sviluppo economico negli 80 Paesi più poveri, 39 dei quali sono in Africa.

I 24 membri del Comitato di sviluppo, alcuni dei quali rappresentano gruppi di Paesi, saranno anche informati dei progressi realizzati dalla Banca mondiale nel programma per rallentare il cambiamento climatico e per l’utilizzo di energie rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo. I delegati riceveranno anche rapporti sull’alleggerimento del debito, i beni pubblici a livello mondiale, l’aiuto al commercio. L’aumento dell’aiuto ai Paesi in via di sviluppo, i prestiti accordati dalla Banca mondiale ai paesi a reddito intermedio, e potranno ascoltare direttamente cosa ne pensano i Paesi in transizione (Cina, India, Russia, Brasile, ecc.) e quelli considerati ancora in via di sviluppo.

Rispetto al turbo-liberismo degli anni passati, che non ha certo contribuito a dare una buona immagine a Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, Zoellick dovrebbe mettere l’accento sulla necessità di ripartire i benefici di un’economia sempre più mondiale, su un nuovo programma antipovertà basato sulla crescita sostenibile e lo sviluppo sociale. Una visione che il nuovo presidente della Banca mondiale ha già enunciato in un discorso il 10 ottobre scorso : accelerazione dello sviluppo nei Paesi più poveri ; allargamento del ventaglio dei programmi proposti nei Paesi a reddito intermedio; ruolo più attivo per far fronte ai problemi mondiali, soprattutto al cambiamento climatico.

Uno degli elementi chiave di questa strategia é la ricostituzione delle risorse per l’International development association (Ida), il fondo che ogni anno versa 8 o 9 miliardi di dollari come dono o prestito senza interessi ai Paesi poveri ed al quale la Bm ha promesso un contribuito di 3,5 miliardi, la metà dei quali dovrebbero arrivare dall’industria privata e dal settore finanziario e l’altra metà dalla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo che offre prestiti ed aiuto ai Paesi a reddito intermedio.

Zoellick ha chiesto ai Paesi del G8 e ad altri Paesi sviluppati di rispettare i loro impegni di accrescere il contributo all’Ida, visto che un gran numero di Paesi in via di sviluppo rischiano di non raggiungere gli obiettivi di sviluppo per il millennio entro il 2015, soprattutto l’eliminazione della fame e della povertà estrema e la messa in opera di un sistema universale di insegnamento primario.

La banca mondiale punta soprattutto ad un aumento degli investimenti in campo agricolo in Africa, sottolineando che la crescita del Pil dovuta all’agricoltura produce nei Paesi poveri benefici quattro volte superiori a quella in altri settori e che senza investimenti in campo rurale ed agricolo, nei prossimi 20 anni non sarà possibile sconfiggere povertà e fame. La Banca mondiale «nel quadro della sua visione strategica, vuole anche incoraggiare una crescita verde nei Paesi a reddito intermedio ed aiutare a proteggere i beni pubblici che trascendono le frontiere nazionali e dei quali beneficiano una molteplicità di Paesi e cittadini».

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