[18/10/2007] Consumo

Marcon (Sbilanciamoci!): «Finanziaria prigioniera dei poteri forti»

LIVORNO. «Occorre rapidamente incamminarsi sulla strada di uno sviluppo sostenibile e di una riconversione ecologica dell’economia. La centralità del problema ambientale nelle politiche energetiche non è più argomento esclusivo della compagine ambientalista». Comincia così l’intervento relativo alla Finanziaria 2008 di Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!, pubblicato oggi sia sul Manifesto sia sul sito dell’associazione.
Marcon spiega che «il pacchetto energia presentato dalla Commissione Europea nel gennaio di quest’anno; le conclusioni di marzo del Consiglio europeo che identificano gli obiettivi di efficienza, fonti rinnovabili e riduzione dei gas climalteranti al 2020; il discorso di Barroso ad accompagnare il terzo pacchetto sulle liberalizzazioni di settembre; e ultimo il premio Nobel per la pace assegnato all’Ipcc; hanno definitivamente mostrato l´urgenza di obiettivi ambientali ed energetici nelle politiche degli Stati Membri».

«Non bastano però – prosegue - a raggiungere gli obiettivi i pur importanti provvedimenti contenuti nella scorsa Finanziaria come l’istituzione di “un Fondo per lo sviluppo sostenibile”, il programma per gli “Acquisti verdi nella pubblica amministrazione” e la recente approvazione in Consiglio dei ministri del Disegno di legge sulla contabilità ambientale».

«La finanziaria del governo Prodi – continua Marcon - è ancora troppo prigioniera dei “poteri forti” (innanzitutto la Confindustria) e ancora troppo poco influenzata dalla base sociale che ha consentito all´Unione di vincere le elezioni. Ecco perché Sbilanciamoci continuerà a farsi sentire nei prossimi giorni: è ora di invertire la rotta e di iniziare a mettere in campo politiche economiche sostenibili e di qualità. Il governo deve porre fine alla politica dei «due tempi» e mettere in campo scelte che investano su un modello di sviluppo diverso, in cui al centro ci siano i diritti, l´ambiente, la pace. E´ ora di sbilanciarsi per un futuro diverso».

Marcon, quali sono gli strumenti a disposizione per far fare questo cambio di rotta al Governo sulla Finanziaria 2008? E se ci sono, un Governo con questi numeri così risicati ha la forza di portare avanti un’azione di questo tipo?
«Quello che possiamo fare è sollecitare una mobilitazione. Lo faremo attraverso la petizione che presenteremo tra un mese al governo. La si può firmare anche on line. Chiediamo una finanziaria diversa che metta al centro i diritti, l´ambiente e la pace. Una svolta nelle politiche economiche del paese a favore di un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, la qualità e la giustizia sociale, la solidarietà. Organizzeremo anche incontri a livello locale. Il nostro compito è quello di responsabilizzare più persone possibile e fare di tutto per mobilitare anche le grandi associazioni ambientaliste.
Appronteremo le cose con le nostre forze e le nostre risorse. Un contributo dovranno darlo anche i mezzi di informazione che hanno una funzione importante per creare il clima giusto nell’opinione pubblica.
Ognuno dovrà fare la sua parte, insomma. Pur sapendo che non siamo una forza capace di portare in piazza milioni di persone».

Crede che ci siamo gli spazi per raggiungere un risultato positivo?
«Gli spazi ci sono sempre, ma serve di capire come si evolvono le forze in campo e quale pressione possono fare».

Non crede che questo governo sia troppo debole?
«Certo questo è vero ed è un problema. Vediamo che cosa accadrà nei prossimi giorni».

La legge finanziaria per il 2007, come ha sottolineato lei nell’intervento pubblicato sul sito di Sbilanciamoci!, prevedeva l’istituzione di un fondo rotativo per il finanziamento delle misure di riduzione delle immissioni dei gas ad effetto serra (Fondo rotativo per Kyoto) a cui vengono destinati 200 milioni di euro per il triennio 2007/2009. Questa misura assolutamente doverosa, ma nel suo ammontare ancora insufficiente, incredibilmente non è stata riconfermata nella Finanziaria 2008.
«E’ un fatto grave, non c’è dubbio».

Anche perché Pecoraro Scanio aveva detto pochi giorni fa che invece quei soldi c’erano…
«Appunto, ripeto è un fatto grave».

Invece per quanto riguarda l’energia?
«L’azione di governo per il 2007 segnava un passo avanti rispetto alle questioni energetiche arrestando l’emorragia di risorse registrata negli anni passati, e identificando una serie di misure che la società civile chiedeva da tempo: incentivi al risparmio energetico degli edifici, installazione di pannelli solari, acquisto di elettrodomestici e caldaie ad alto rendimento, riduzione delle accise sui biocarburanti. Lavorare per differenziare le fonti energetiche dalle quali dipendiamo, sviluppare tecnologie che risparmino energia, modificare il nostro modello di trasporti, produrre energia in maniera diversa, diventa un’urgenza che riguarda la nostra qualità della vita e della salute, ma anche la pace - se si considera che la maggior parte delle guerre sulla faccia della terra si combattono oggi per il petrolio - e, molto più prosaicamente, la nostra economia e il nostro portafogli. Una netta inversione di tendenza è strettamente necessaria altrimenti sarà impossibile raggiungere gli obiettivi concordati con l´Unione Europea per il 2010. Occorre, però intensificare le misure previste dal Governo, aumentando, per esempio le risorse messe in campo dalla normativa vigente per il cosiddetto meccanismo del "conto energia" per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che ancora ha una dimensione irrisoria rispetto a ciò che avviene in altri paesi europei, come la Germania, e la cui prima formulazione ha largamente sottostimato la richiesta potenziale degli autoproduttori di energia in Italia. Desta un po’di stupore, al contrario, l’eliminazione delle incentivazioni per l’acquisto di apparecchiature energetiche efficienti, in particolare la soppressione dell’incentivazione all’acquisto di frigoriferi classe A+ ed A».

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