Nuova ondata di calore in Italia, l’allerta del ministero della Salute: 12 città a rischio elevato
Durerà almeno una settimana la nuova ondata di calore che ha investito l’Italia insieme a buona parte dell’area mediterranea e dell’Europa orientale, tanto da far scattare nuovi livelli di allerta sintetizzati nel bollettino rilasciato oggi dal ministero della Salute.
Come spiega Giulio Betti, meteorologo Cnr e Lamma, sul nostro Paese l’anticiclone si è ormai consolidato: tra domani (martedì) e giovedì sono attese temperature massime fino a 37-39 °C nelle zone interne del Centro, entroterra sardo, Emilia orientale, Romagna, basso Veneto e basso Friuli, con punte fino a 41-42 °C su Puglia, Basilicata, Calabria ionica e entroterra siciliano. Non si prevedono, almeno per il centro-sud, variazioni significative per almeno 7-8 giorni.
Riparte dunque l’attività estiva del Piano caldo ministeriale, finalizzato a prevenire gli effetti negativi delle ondate di calore soprattutto nelle persone più fragili – anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza – col relativo bollettino graduato in 4 livelli di rischio.
Il sistema operativo è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute. Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.
Su 27 città monitorate oggi quasi la metà (12) sono state inserite dal ministero nel livello 3, presentando condizioni di rischio elevato persistenti per 3 o più giorni consecutivi; si tratta di Trieste, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Rieti, Viterbo, Pescara, Roma, Latina, Frosinone e Campobasso.
Si tratta di una situazione d’allerta da non sottovalutare. La crisi climatica in corso, provocata dalle emissioni di gas serra dovute all’impiego dei combustibili fossili, sta rendendo sempre più intensi e frequenti fenomeni meteo estremi come le ondate di calore, coi conseguenti rischi per la salute.
Si stima infatti che nella sola, caldissima estate del 2022 i morti per le ondate di calore siano arrivati a superare quota 70mila, di cui oltre 18mila in Italia.
Occorre dunque agire su più fronti: da un lato mitigare la crisi climatica tagliando le emissioni di gas serra - investendo in efficienza energetrica e fonti rinnovabili -, dall'altro adattare le città al clima che cambia, ad esempio incrementando la presenza di alberi che con le loro fronde sono in grado di contenere le temperature estreme.