A che punto è l’iter per il Deposito nazionale rifiuti radioattivi, spiegato da Sogin
Il gruppo Sogin, ovvero la società pubblica interamente partecipata dal ministero dell’Economia, ha pubblicato oggi il suo nuovo rapporto di sostenibilità, all’interno del quale si dà conto sull’avanzamento dell’iter per la realizzazione del Deposito nazionale, l’infrastruttura necessaria a ospitare in sicurezza i rifiuti radioattivi italiani a molto bassa e bassa attività (la cui radioattività decade a valori trascurabili nell’arco di 300 anni), e a stoccare in via temporanea – in attesa di un deposito geologico ad oggi inesistente – i rifiuti a media e alta attività (il cui decadimento richiede fino a centinaia di migliaia di anni). Il Deposito rappresenta l’unica, nuova infrastruttura nucleare sicuramente necessaria all’Italia, sebbene il Governo – nonostante stia predisponendo un piano per la ripresa della produzione di energia nucleare nel Paese – stimi che l’impianto, non ancora localizzato, diventi operativo non prima del 2039. Riportiamo di seguito il focus proposto da Sogin in merito allo stato d’avanzamento della progettualità sul Deposito nazionale.
Il Deposito Nazionale è l’infrastruttura dove saranno messi in sicurezza tutti i rifiuti radioattivi italiani prodotti dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari, nonché quelli prodotti dalle attività medico-ospedaliere, industriali e di ricerca. Rappresenta un grande progetto per il Paese per una gestione centralizzata, sicura ed efficiente dei rifiuti radioattivi già prodotti e che si stima saranno prodotti nei prossimi 50 anni. Con la sua disponibilità sarà possibile concludere lo smantellamento degli impianti nucleari così da restituire i siti che li ospitano alla collettività per il loro riutilizzo. Il Deposito Nazionale consentirà all’Italia di allinearsi ai Paesi europei che da tempo hanno in esercizio o stanno costruendo sul proprio territorio depositi analoghi e di valorizzare il know-how acquisito. Il progetto italiano, infatti, prevede la realizzazione di un Parco Tecnologico, un centro di ricerca aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo energetico, della gestione dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile, in accordo con il territorio interessato.
Quanti e quali rifiuti radioattivi
La stima del quantitativo dei rifiuti che saranno conferiti al Deposito Nazionale deriva dalla somma di quelli pregressi, ossia già esistenti nei depositi temporanei presenti sul territorio nazionale, e delle stime dei rifiuti che saranno prodotti dal mantenimento in sicurezza e dallo smantellamento degli impianti nucleari, nonché da attività non energetiche quali la ricerca scientifica e le applicazioni mediche e industriali, che continueranno ad essere svolte anche in futuro. Tale stima è periodicamente verificata e aggiornata. Al 2023 il quantitativo totale stimato è pari a circa 98.000 metri cubi di rifiuti radioattivi conferibili al Deposito Nazionale, suddivisi in circa 84.000 metri cubi a molto bassa e bassa attività e circa 14.000 metri cubi a media e alta attività.
Localizzazione
La localizzazione, la progettazione, la realizzazione e l’esercizio del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (DNPT) sono disciplinati dal d. lgs. n. 31/2010 modificato dal d. lgs. 181/2023 coordinato con la legge di conversione 2 febbraio 2024, n. 11, che ada questo compito a Sogin. Per la prima volta in Italia la localizzazione di una grande opera avviene mediante una procedura che per legge è basata su un processo di condivisione con i territori, attraverso l’integrazione fra gli aspetti di natura tecnicoscientifica e le attività di informazione, trasparenza e coinvolgimento. Come previsto dal d. lgs. n. 31/2010, Sogin ha elaborato la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), applicando i criteri di localizzazione definiti nella Guida Tecnica n. 29 di ISIN e i requisiti indicati nelle Linee Guida dell’IAEA. Sogin ha, quindi, trasmesso la proposta di CNAPI all’ente di controllo, che ha verificato la corretta applicazione dei criteri e l’ha validata, inviandola ai ministeri competenti per il nulla osta alla pubblicazione, emesso il 30 dicembre 2020. Il 5 gennaio 2021 Sogin ha pubblicato sul sito internet depositonazionale.it la CNAPI, il progetto preliminare del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico e i documenti correlati previsti dal decreto. La CNAPI individuava 67 aree potenzialmente idonee distribuite in 7 regioni italiane. Con la sua pubblicazione si è aperta la prima fase di Consultazione Pubblica, della durata di 180 giorni, nel corso della quale le Regioni, gli Enti locali e tutti i soggetti portatori di interesse hanno potuto formulare e trasmettere a Sogin osservazioni e proposte tecniche sulla CNAPI e sul progetto preliminare. Sono state ricevute e pubblicate oltre 300 osservazioni e proposte tecniche, che sono state oggetto di approfondimento e confronto durante il Seminario Nazionale, svolto dal 7 settembre al 24 novembre 2021, al quale sono stati invitati a partecipare oltre 450 soggetti, costituiti dai portatori di interesse individuati dal d. lgs. n. 31/2010 e da coloro che avevano presentato osservazioni e proposte tecniche nella prima fase della consultazione. I lavori si sono chiusi il 15 dicembre 2021 con la pubblicazione degli atti conclusivi consultabili sui siti web seminariodepositonazionale.it e depositonazionale.it e si è aperta la seconda fase della Consultazione Pubblica, della durata di 30 giorni, durante la quale sono state presentate ulteriori osservazioni e proposte tecniche. A gennaio 2022, sulla base delle oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte tecniche ricevute durante la Consultazione Pubblica, oltre al contributo degli aggiornamenti delle banche dati di riferimento, Sogin ha avviato le attività finalizzate all’elaborazione della proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) e il relativo nuovo ordine di idoneità.
La proposta di CNAI è stata consegnata al Ministero della Transizione Energetica (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - MASE) il 15 marzo 2022 e da questo trasmessa a ISIN, che ha richiesto a Sogin modifiche e integrazioni. Il 17 giugno 2022 Sogin ha trasmesso al Ministero la proposta di CNAI (rev. 01) con la relativa documentazione integrativa e, dopo il parere tecnico di ISIN, il MASE ha chiesto a Sogin di eªettuare ulteriori integrazioni e approfondimenti. Il 6 luglio 2023 Sogin ha quindi trasmesso al MASE la proposta di CNAI aggiornata (rev. 02) e, il 13 dicembre 2023, il MASE ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idonee contenute nella CNAI. Entro i successivi 90 giorni gli Enti locali di tutto il territorio italiano interessati ad ospitare il Deposito Nazionale potevano presentare la loro autocandidatura. Il Comune di Trino (VC) ha presentato la propria candidatura, per poi revocarla successivamente. Il d. l. n. 181, pubblicato il 9 dicembre 2023 sulla Gazzetta Uciale n. 287, ha infatti modificato parzialmente quanto previsto dal decreto legislativo n. 31/2010 prevedendo, all’articolo 11, che ogni ente territoriale, anche non incluso nella CNAI, potesse inviare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito Nazionale. Nel caso di autocandidature di aree non presenti nell’elenco di quelle idonee, l’eventuale idoneità avrebbe dovuto essere verificata da Sogin, sulla base di un riesame che si avvalesse di dati territoriali più recenti e degli sviluppi progettuali intercorsi, e successivamente convalidata da ISIN. Il medesimo iter era previsto per le strutture militari interessate che, per il tramite del Ministero della Difesa, potevano presentare la propria autocandidatura. In assenza di autocandidature, l’iter di localizzazione del sito idoneo a ospitare il DNPT prosegue pertanto, come previsto dal Decreto, con la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sulla proposta di CNAI, avviata da MASE con il supporto tecnico di Sogin. Al termine della procedura di VAS, Sogin aggiorna la proposta di CNAI e il relativo ordine di idoneità, rinviandola al MASE che recepisce il parere di ISIN. Con un proprio decreto, il MASE, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, approva la CNAI con il relativo ordine di idoneità, da pubblicare sui siti internet dei due Ministeri, di ISIN e di Sogin.
Programma di incentivazione
Il d. l. n. 181/2023 ha anche introdotto all’articolo 11 le “Misure urgenti in materia di infrastrutture per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi” tra cui vi è l’incarico a Sogin di predisporre, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso, un programma degli interventi oggetto di misure premiali a vantaggio delle comunità territoriali ospitanti il DNPT. Il Programma, presentato da Sogin al MASE nei tempi stabiliti, oltre a definire un quadro metodologico per promuovere interventi finalizzati allo sviluppo socioeconomico del territorio, illustra i possibili ambiti di intervento. Ha poi l’obiettivo di favorire la formulazione delle manifestazioni d’interesse e più in generale, attraverso il passaggio dei Protocolli di accordo previsto dal d. lgs. n. 31/2010, una discussione per trovare soluzioni condivise sullo sviluppo sostenibile a lungo termine dei territori coinvolti.
di Sogin