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Lo stress termico è la principale causa di morti premature legate al clima

In Europa l’impatto delle ondate di calore è cresciuto del 57%, alimentando la disuguaglianza

«In tutte le aree urbane analizzate, i cittadini residenti a più basso reddito hanno maggiori difficoltà di accesso ai servizi di green cooling»
 |  Crisi climatica e adattamento

Lo stress termico derivante dalle ondate di calore è la principale causa di morti premature legate al clima in Europa, tanto che nella sola estate 2022 si stimano oltre 70mila decessi nel Vecchio continente di cui 18mila in Italia.

Ma la morte per crisi climatica non è affatto una livella, colpendo in modo sproporzionato le fasce sociali più deboli. È quanto documenta un nuovo studio pubblicato su Nature cities da un team internazionale di ricercatori, cui ha partecipato anche l’Italia grazie al Cnr e al Cmcc.

Lo studio ha esaminato l'ingiustizia ambientale che sta alla base dell'accesso alle soluzioni cosiddette di green cooling – più banalmente, gli spazi verdi nelle aree urbane – in quattordici grandi aree urbane europee, tra cui Firenze e Roma.

«In tutte le aree urbane analizzate, i cittadini residenti a più basso reddito, quali gli inquilini, gli immigrati e i cittadini disoccupati, hanno maggiori difficoltà di accesso ai servizi di green cooling a causa della sfavorevole conformazione urbanistica e sociale di molte città europee», spiega il ricercatore del Cmcc e coautore dello studio Giacomo Nicolini. Al contrario, i residenti ad alto reddito, i cittadini nazionali e i proprietari di case hanno usufruito di una fornitura di raffreddamento superiore alla media.

Tutto questo mentre nel frattempo le ondate di calore in Europa sono in aumento, causando un incremento del 57% delle persone esposte rispetto al decennio 2000-2009. Specialmente nelle aree urbane, gli impatti di questi eventi estremi sono particolarmente pronunciati a causa delle strutture urbane che causano il cosiddetto effetto isola di calore (urban heat island): lo stress termico derivante dalle ondate di calore è la principale causa di morti premature legate al clima in Europa.

Tra le soluzioni più efficaci in termini di adattamento – senza dimenticare l’urgenza di incidere sulle cause della crisi climatica, ovvero le emissioni di gas serra rilasciate dai combustibili fossili – vi è lo sviluppo di infrastrutture verdi urbane, che rappresentano una delle migliori Nature based solutions (Nbs – soluzioni che replicano processi naturali) per mitigare il surriscaldamento nelle città e fornire servizi ecosistemici.

«Questo studio ci mostra che la differente capacità di adattamento ai cambiamenti climatici non è solo una questione tra Paesi ad alto e basso reddito, ma riguarda anche le differenze sociali all’interno delle ricche regioni e città europee. Gli interventi mitigativi basati sulle Nature Based Solutions dovranno assolutamente tenere in debito conto la dimensione sociale oltre a quella ambientale, con analisi integrate e multidisciplinari ad elevato dettaglio spaziale», conclude Beniamino Gioli, ricercatore dell’Istituto di Bioeconomia del Cnr di Firenze (Cnr-Ibe).

Redazione Greenreport

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