L’Ue si prepara alla Cop29 sul clima, tenendo saldo l’obiettivo di mantenere il surriscaldamento globale entro +1,5°C
Manca meno di un mese all’avvio della 29a Conferenza Onu sui cambiamenti climatici (Cop29) che, ironia della sorte, anche quest’anno si terrà in un petrostato: nell’Azerbaijan da cui l’Italia importa crescenti quote di gas fossile.
La Cop29 si dipanerà nella capitale, Baku, dall’11 al 22 novembre prossimi. Un appuntamento a cui l’Ue si avvicina chiedendo sforzi internazionali adeguati per mantenere a portata di mano l’obiettivo di contenere il surriscaldamento globale entro i +1,5°C rispetto all’era preindustriale, quando il termometro globale già segna circa +1,1°C e con l’attuale traiettoria a segnare +2,5-2,9°C entro questo secolo.
Il Consiglio Ue ha approvato ieri le conclusioni che costituiranno la posizione negoziale generale dell’Ue alla Cop29, puntando a mantenere «l'obiettivo di temperatura di 1,5°C raggiungibile, alla luce delle migliori conoscenze scientifiche disponibili».
Si tratta di un testo «fondato sul consenso tra i paesi dell'Ue», chiedendo «solidarietà coi paesi e le comunità più vulnerabili in questa battaglia collettiva», come spiega Anikó Raisz, il ministro ungherese – ovvero di un Paese incomprensibilmente contrario al Green deal, viste anche queste premesse – alla Finanza climatica.
Limitare il riscaldamento globale a 1,5ºC richiede uno sforzo collettivo e ulteriori azioni da parte di tutti i paesi, in particolare delle principali economie, come quelle europee. Il Consiglio sottolinea pertanto che la prossima tornata di contributi determinati a livello nazionale (i piani climatici da presentare nel 2025) deve riflettere i progressi e il più alto livello possibile di ambizione.
Come? Il Consiglio ribadisce in particolare l'appello ad «abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo», accelerando l'azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.