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Il Wwf nel Comitato promotore del referendum sull'autonomia differenziata

Una mina che rischia di esplodere sulla tutela ambientale del nostro Paese
 |  Approfondimenti

Depositato in Cassazione il quesito referendario abrogativo della Legge 26 giugno 2024, n. 86 “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario”.

Il Wwf Italia fa parte del Comitato promotore del Referendum sull’Autonomia Differenziata e stamattina, rappresentato dalla sua direttrice generale Alessandra Prampolini, era presente insieme a tutte realtà per depositare in Cassazione il quesito referendario abrogativo della Legge 26 giugno 2024, n. 86 “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario”.

La Prampolini ha evidenziato che «L’Autonomia Differenziata è una mina che rischia di esplodere sulla tutela ambientale del nostro Paese che non può essere frammentata affidandola alle competenze regionali, proprio quando la crisi climatica e quella di biodiversità stanno mettendo a rischio la salute, la sicurezza e il benessere dei cittadini e la tutela dell’ambiente è entrata tra i principi costituzionali con la riforma costituzionale del 2022. La tutela ambientale, che è una delle materie su cui le regioni possono chiedere l’autonomia, è sicuramente una delle materie che meno si presta ad una frammentazione in base a criteri amministrativi, poiché, per essere efficace, deve necessariamente esplicitarsi a livello nazionale, se non addirittura internazionale. Abbiamo provato, senza esiti, a portare all’attenzione del Parlamento il rischio che si corre. Abbiamo presentato, senza esiti, diverse argomentazioni giuridiche e scientifiche in tutte le fasi del dibattito parlamentare sia al Senato che alla Camera. A questo punto l’unico modo è chiedere ai cittadini di abrogare questa legge attraverso il referendum».

Redazione Greenreport

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