[02/05/2012] News

Il Giappone vuole ripiantare le foreste distrutte dallo tsunami

Offlimits la costa della centrale nucleare di Fukushina Daiichi

La prefettura di Fukushima, con l'aiuto di altre prefetture giapponesi, sta avviando un  progetto di ripristino delle foreste costiere distrutte dallo tsunami dell'11 marzo 2011. Il piano di ripiantumazione richiederà 9 anni di lavoro ed è necessario per prevenire gli effetti di un possibile tsunami lungo l'area costiera di 185km inondata e distrutta dallo tsunami che ha innescato la catastrofe nucleare di Fukushima Daiichi.

Secondo quanto scrive "Asahi Shimbun", «La prefettura pianterà 4,6 milioni di piante in un'area che copre circa 460 ettari, pari a circa 700.000 piantine all'anno per 7 anni, a partire dal bilancio 2014». Il rapporto che illustra le fasi del piano di rimboschimento spiega che la prefettura darà inizio quest'anno alla raccolta dei semi dalle pigne e nei prossimi due anni coltiverà le piantine. La prima pineta sarà piantumata su una fascia costiera di 30 - 40 km.

Lo tsunami innescato dal grande terremoto del Giappone orientale del 2011 ha sommerso le foreste costiere di 6  prefetture, dalla Prefettura di Aomori e nella prefettura di Fukushima sono stati inondati 295 ettari di foreste, il 70% delle quali è andato completamente distrutto, ma anche gli  alberi sopravvissuti stanno morendo a causa della salinizzazione dei suoli provocata dalla grande ondata dell'oceano Pacifico. Alcune delle foreste che hanno subito l'impatto dello tsunami, evitando un disastro ancora peggiore, sono in pessimo stato e la folta foresta dietro la spiaggia di Matsukawaura a Soma, nella prefettura di Fukushima, che ha indebolito lo tsunami e bloccato i detriti portati dalla gigantesca risacca, è stata spazzata via.

A Iwaki, lo tsunami ha raggiunto il soffitto del primo piano di un ospedale a circa 100 metri dalla costa, invece a Hachinohe, prefettura di Aomori, una foresta costiera ha fermato più di 20 navi ed ha impedito alle onde di raggiungere le zone residenziali. La  folta pineta, una fascia litoranea larga dai 100 ai 200 metri e lunga 10 km sulla costa di Shin-Maikohama ha indebolito lo tsunami e fermato l'acqua salata che minacciava le risaie a 500 metri dalla riva. «Senza la pineta la nostra comunità sarebbe stata distrutta - ha detto una contadina settantenne all'Asahi Shimbun - Sono grata  ai nostri antenati che hanno fatto crescere la  foresta». 

Nella prefettura di Fukushima le foreste vengono usate come barriere anti-tsunami fin dal Periodo Edo  (1603-1867), si pensa che la pineta della spiaggia di Shin-Maikohama sia stata piantata dal clan Iwakitaira, mentre la foresta di Matsukawaura è stata realizzata dal clan Nakamura Soma.

La larghezza standard delle nuove foreste costiere della prefettura di Fukushima sarà ampliata dai convenzionali 50 metri a 200 metri. In un rapporto pubblicato a febbraio, l'Agenzia forestale afferma che una fascia forestata larga 200 metri per la prevenzione delle catastrofi  «Può indebolire la forza di uno tsunami del 30%».

I nuovi alberi saranno protetti anche da argini, ma resterà un buco: le foreste all'interno della zona di esclusione di 20 km della centrale nucleare di Fukushima Daiichi saranno escluse dal piano di recupero, essendo impossibile lavorare a lungo nell'area ed anche smaltire il legname radioattivo dei boschi abbattuti dallo tsunami. 

La prefettura di Fukushima ha dovuto affrontare un problema: aveva a disposizione pinoli solo per far crescere 180.000 alberi all'anno, per questo ha chiesto aiuto alle prefetture di Ibaraki, Tochigi, Kanagawa, Ishikawa, Shiga, Ehime Yamaguchi  che forniranno semi per 650.000 alberi, la metà dei quali proverrà dalla prefettura di Shiga il cui governatore, Yukiko Kada, il 18 aprile si è incontrato con quello di Fukushima, Yuhei Sato, per consegnargli i primi pinoli e gli ha detto: «Per favore, ripristinate le coste di sabbia bianca e di pini verdi».

Un'altra prefettura, quella di Miyagi, può approvvigionarsi da sola con sementi per 3,5 milioni di piantine in 10 anni e sta valutando un progetto  che richiederebbe di ricevere 4 milioni di piantine dall'esterno. La prefettura di Iwate si è assicurata i semi per piantumare foreste su 45 ettari in aree considerate prioritarie per la prevenzione delle catastrofi. Ma all'Asahi Shimbun fa notare che «Tuttavia, ci vorrà del tempo per elaborare un piano di risanamento nella prefettura di Iwate. Alcune foreste, tra cui Takatamatsubara, nota per l'albero miracoloso che è sopravvissuto allo tsunami, sono sprofondate sotto il livello del suolo».

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