[26/01/2012] News

Trivellazioni petrolifere e gasiere: la regione Veneto dice No

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato  la proposta di legge statale per vietare ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi sul territorio delle province di Venezia, Padova e Rovigo. Si tratta sicuramente di un segnale forte e condiviso alle multinazionali petrolifere che non potranno trivellare il territorio veneto. Il consiglio regionale ha approvato la proposta di legge "Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Modifica dell'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ‘Norme in materia ambientale' e successive modificazioni" con la quale si vietano nel territorio delle tre province venete le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Un stop deciso a chi, come la multinazionale texana Aleanna Resources,  ha mire sullo sfruttamento degli idrocarburi sul territorio del Veneto, che si pone così come Regione capofila nella difesa del territorio  dall'estrazione di idrocarburi.

E' soddisfatto il relatore Graziano Azzalin (Pd): «Con la strada intrapresa sia dal punto di vista normativo che da quello della convergenza politica, il Veneto si pone come modello di riferimento: si antepone la sicurezza del territorio ad ogni possibile speculazione. La confluenza raggiunta in aula è un segno importante che rende più forte la richiesta del nostro territorio. A sostegno di questa legge già si sono espressi numerosi consigli comunali, da Chioggia a Lendinara, e il consiglio provinciale di Rovigo. In commissione abbiamo facilmente trovato un accordo unitario e ora anche l'intero consiglio regionale si è espresso con decisione. Il cammino è ancora lungo, ma l'iter parlamentare sarà rapido e felice se tutti noi daremo seguito a questo nostro impegno».

Azzalin, oltre a sottolineare gli aspetti riguardanti la tutela idrogeologica e le gravissime conseguenze che le estrazioni di metano hanno prodotto in Polesine ed i rischi in caso di trivellazioni, ha evidenziato che «Con la strada intrapresa sia dal punto di vista normativo che da quello della convergenza politica, il Veneto si pone come modello di riferimento per gli altri territori fragili e si mette al riparo da eventuali evoluzioni normative come quella contenuta in una delle tante bozze del decreto Milleproroghe che agevolava proprio la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi dal sottosuolo. Le parole ferme di immediata replica dell'assessore Conte, che ha definito le trivellazioni un'eventualità che non si può nemmeno ipotizzare, sono state il miglior viatico all'approvazione di questa legge che antepone la sicurezza del territorio ad ogni possibile speculazione. E' una giornata importante non solo per la nostra Regione, ma per il nostro Paese».

Infatti nella proposta di legge statale (Pds) approvata dalla regione Veneto si legge: «Il ricorso all'emendamento di una legge nazionale, in linea con quanto previsto dal secondo comma dell'articolo 121 della Costituzione, è motivato sia dalla carenza di potere legislativo regionale in materia, sia da un interesse immediato e diretto della Regione alla tutela ambientale e di sicurezza idrogeologica del proprio territorio dai rischi derivanti da azioni di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi. Pertanto, al fine di prevenire il fenomeno della subsidenza, con il presente progetto di legge statale composto di un unico articolo, si prevede l'introduzione di un comma 17 bis all'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia di tutela ambientale", diretto ad estendere il divieto di svolgere attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, vigente nelle aree marine e costiere protette e nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle suddette aree, anche al relativo entroterra nei territori delle province di Padova, Rovigo e Venezia».

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