[19/04/2011] News

Un milione di dollari per il nuovo sarcofago di Chernobyl dall’uomo più ricco dell’Ucraina

New York Academy of Sciences: «Un milione di morti dopo 25 anni»

LIVORNO. A meno di una settimana dal venticinquesimo anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl e mentre è in corso quella dello stesso livello 7 a Fukushima, Rinat Akhmetov, l'uomo più ricco dell'Ucraina e che ha fondato la Foundation for Development of Ukraine, verserà un  milione di dollari per il progetto di costruzione di un nuovo sarcofago sulla centrale nucleare ucraino-sovietica esplosa nel 1986.

In un comunicato della Fondazione Akhmetov dice che «Il problema della sicurezza nucleare è una questione di vita o di morte dal quale dipende il futuro dell'Ucraina. Bisogna regolarli prioritariamente. Una cupola di confinamento deve essere costruita al di sopra del quarto reattore».

Il progetto della nuova copertura stenta a terminare per mancanza di fondi (tra le accuse di ruberie e corruzione) e il 16 aprile il presidente ucraino Viktor Ianukovitch è intervenuto personalmente per assicurare che l'Ucraina conta di raccogliere i fondi necessari per costruire il nuovo sarcofago del reattore durante la prossima conferenza internazionale dedicata al venticinquesimo anniversario della catastrofe di Chernobyl. Peccato che si tratti dello stesso governo che ha dato il via libera al macabro turismo atomico nella zona proibita.

Secondo Vladimir Kholocha, il capo dell'Agenzia ucraina per la gestione della zona di esclusione intorno alla centrale nucleare di Chernobyl (in realtà un colabrodo dove continua a vivere e ad ammalarsi un popolo di disperati e clandestini) «Il costo dei lavori previsti alla centrale si eleva a 1,54 miliardi di euro dei quali 990 milioni di euro per la costruzione della cupola di confinamento. I donatori hanno versato circa 940 milioni di euro. Intorno ai 600 milioni di euro sono già stati spesi».

Il nuovo "arco" metallico protettivo misurerà 105 metri di altezza, 150 m di lunghezza e 260 m di larghezza e ricoprirà il primo sarcofago della centrale costruito nel 1986 dagli eroici "liquidatori di Fukushima ed ora letteralmente mangiato dal di dentro dalle radiazioni.

I lavori di costruzione sono stati rinviati a più riprese. I fondi per il sarcofago, gestiti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, sono stati forniti da 28 Paesi donatori, con l'Ue che fa la parte del leone e si accolla la spesa maggiore per tenere sotto controllo il mostro atomico scatenato dal nucleare sovietico in quella che allora (come oggi in Giappone) veniva considerata una delle centrali più sicure del mondo.

Una favola nucleare che finì in un incubo nella notte tra il 25 ed il 26 aprile  1986, spargendo io suoi veleni in Europa e contaminando un'area di 160.000 km2 nel nord dell'Ucraina, nell'ovest della Russia e nel sud-est della Bielorussia.

Intanto è arrivato anche in Europa ed è stato tradotto in francese "Chernobyl, Consequences of the Catastrophe for People and the Environment", il libro pubblicato nel 2010 dalla New York Academy of Sciences che smentisce le cifre e le ricostruzioni  "consolanti", fatte circolare da diversi rapporti prodotti dall'Ocse e dall'Iaea, sulle "poche" migliaia di decessi che si sarebbero avuti in seguito a quella tragedia nucleare. Secondo l'Accademia Usa la catastrofe di Chernobyl ha già fatto almeno un milione di morti.

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