[18/04/2011] News

Fukushima, i “liquidatori” non possono avvicinarsi agli edifici dei reattori

Robot al lavoro

LIVORNO. Gli alti livelli di radiazioni stanno ancora impendendo ai lavoratori/"liquidatori" della centrale nucleare di Fukushima Daiichi di avvicinarsi agli edifici che ospitano i reattori 1, 2 e 3 che sono privi dell'impianto di raffreddamento dal terremotoi/tsunami dell'11 marzo.

Il 15 aprile l'alto livello di radiazioni  misurato fuori dalle porte di ingrasso degli edifici dei reattori 1, 2 e a 3 era2 - 4 millisievert all'ora. I livelli di radiazione misurata tra le doppie porte di quegli stessi edifici era di 270 millisievert nel reattore 1, 12 nel 2, e 10 nel 3. Il livello di radiazioni rilevato presso il reattore 1 supera il limite di esposizione nazionale di 250 millisievert per i lavoratori del comparto  nucleare.

La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha iniziato ad utilizzare robot a controllo remoto, ma i problemi rimangono, dato che e negli edifici delle turbine e nei tunnel/trincee al di fuori dell'impianto è stata trovata acqua fortemente radioattiva e che nel reattore 2 il livello di acqua altamente contaminata è in aumento.

Per evitare che trabocchi nuovamente la Tepco sta rafforzando l'ispezione dell'impianto per il trattamento delle scorie nucleari, nel quale dovrebbe essere trasferita parte dell'acqua radioattiva. Ma anche l'acqua nei sotterranei della centrale nucleare è contaminata e dal 13 aprile il livello di sostanze radioattive è in forte aumento negli impianti in cui vengono raccolte le acque dei sotterranei dei reattori 1 e 2, anche se venerdì scorso i tecnici addetti al monitoraggio hanno detto che il livello di sostanze radioattive si era stabilizzato o era diminuito in tutti i 6 reattori di Fukushima Daiichi e che fosse improbabile che acqua altamente radioattiva si infiltrasse ancora nelle acque sotterranee. Nel frattempo, il livello dell'acqua contaminata nel tunnel del reattore 2 continua a salire. Il livello era sceso di 8 centimetri circa dopo che 660 tonnellate di acqua altamente radioattiva erano state spostate in un condenser della turbina. Ma oggi alla 7,00 ora del Giappone l'acqua era risalita ancora raggiungendo un  livello di 9 centimetri più alto rispetto a prima del trasferimento. Secondo la Tepco l'acqua contaminata che raggiunge il tunnel potrebbe provenire dalla perdita nel pozzo di cemento fuori dal reattore 2 dove all'inizio del mese era stata tappata una falla di acqua altamente radioattiva  che pio finiva in mare. Il "liquidatori" ora cercando di capire da dove si infiltra e scarica questa nuova perdita d'acqua contaminata ad alti livelli.

La Tepco da ieri ha iniziato ad utilizzare un robot telecomandato americano per controllare gli edifici dei reattori di Fukushima Daiichi, a partire dall'unità 3. I robot scattano  foto all'interno della struttura e misurano i livelli di radiazioni e di ossigeno, la temperatura e l'umidità. Se i robot avranno successo riusciremo forse a sapere per la prima volta, dopo un mese ed una settimana dal disastro di Fukushima, quali siano le condizioni all'interno del reattore 3, lesionato dall'esplosione di idrogeno avvenuta il 14 marzo. La Tepco ha detto che vuole condurre la stessa indagine all'interno degli edifici dei reattori 1 e 2 ed utilizzare i risultati per studiare che tipo di lavoro può essere fatto.

La Tepco dice di star già analizzando i primi risultati e secondo quanto ha reso noto oggi, «Il massimo livello di radiazione all'interno della costruzione del reattore n. 3 è di 57 millisievert all'ora». L'azienda ha inviato i robot al primo piano dei reattori 1 e 3 e le radiazioni sarebbero «Da 10 a 49  millisievert all'ora nell'edificio n. 1 e da 28 a 57 millisievert all'ora nell'edificio n. 3. L'esposizione al maximum reading nell'edificio n. 3 per 4 ore e mezza supererebbe il limite di sicurezza di emergenza per i lavoratori delle centrali nucleari, di 250 millisievert. La densità di ossigeno in entrambi gli edifici è stata di circa il 21%, abbastanza alta per permettere ai lavoratori di accedere agli edifici».

E' chiaro che nessuno sa ancora come affrontare davvero una situazione che ogni giorno che passa si rivela sempre più complicata e "nuova". Ieri è stata accolto con gridolini di giubilo il "piano" presentato dal presidente della Tepco, Tsunehisa Katsumata, per contenere gli effetti del disastro nucleare e mettere sotto controllo i reattori di Fukushima Daiichi entro 6 - 9 mesi.

Nei primi 3 mesi la Tepco dovrebbe riuscire a raffreddare i reattori 1 e 3 in modo stabile, ricoprendo le barre di combustibile con acqua e iniettando acqua nel containment vessels (esattamente quel che cerca di fare da più di un mese), depurare l'acqua contaminata e reimmetterla nei reattori. Inoltre saranno realizzati  scambiatori di calore per raffreddare i reattori. La Tepco ha detto che prima conterrà la fuoriuscita di radioattività dal reattore  2 "impacchettando" la sezione danneggiata, poi attuerà le stesse  misure nei reattori 1 e 3. La seconda fase del piano Tepco prevede di abbassare la temperatura del combustibile nei reattori di sotto di 100 gradi Celsius per stabilizzare le loro condizioni. Poi saranno realizzati impianti di depurazione delle acque per gestire il problema dell'acqua altamente radioattiva. Inoltre la Tepco prevede di mettere una copertura gigantesca sui reattori per impedire il rilascio di sostanze radioattive nell'aria. La prima fase del "ripristino" prevede anche un aumento dei punti di monitoraggi ambientale nelle zone di evacuazione, mentre la seconda fase sarà quella della decontaminazione «Per ridurre i livelli di radiazione nella zona». Il professor Koji Okamoto dell'università di Tokyo non condivide tanto ottimismo e ha detto alla rete televisiva giapponese Nhk che «L'approccio ufficiale deve essere quello di un lavoro flessibile, devono essere preparati a situazioni impreviste ed assicurare che rilasciare molte informazioni su come progrediscono».

Anche il governo giapponese sembra essere prudente. Oggi il ministro  dell'Industria del Giappone, Banri Kaieda, ha lasciato nuovamente intendere che il governo non  è in grado di dire se gli sfollati possano tornare a casa quando la centrale nucleare di Fukushima Daiichi sarà stabilizzata.

Ieri, dopo l'annuncio del piano/road map della Tepco, Kaieda aveva detto ai giornalisti che era sicuramente importante che si passasse dalla fase di primo intervento a quella di stabilizzazione, ma ha esortato l'utility « Se possibile, ad implementare la road map e ad anticipare i tempi ed ha chiesto alla Tepco di «Assegnare sufficienti lavoratori e di trovare abbastanza materiali e attrezzature per svolgere il compito. Il governo controllerà regolarmente i progressi compiuti e la sicurezza degli impianti».

Kaieda ha lasciato capire che il governo possa rivedere i limiti dell'area dell'evacuazione solo dopo che le perdite di radiazioni dalla centrale saranno sotto controllo e «Da quel momento, il governo studierà i criteri dettagliati per l'evacuazione e per cercare di decontaminare quanta più terra possibile. Spero di poter dire ad alcuni degli sfollati se possono tornare a casa, quando l'impianto sarà messo sotto controllo».

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