[15/04/2011] News

Ogm: relazione (favorevole) della Commissione Ue sulle implicazioni socioeconomiche

BRUXELLES. La Commissione europea ha presentato oggi una relazione che «Mette in luce gli attuali limiti della valutazione delle implicazioni socioeconomiche della coltivazione di piante geneticamente modificate (Ogm) nell'Unione europea. In particolare, la relazione al Parlamento europeo e al Consiglio, che si basa su informazioni fornite principalmente dagli Stati membri, rivela che le informazioni esistenti hanno spesso scarso valore statistico e si fondano sovente su preconcetti sulla coltivazione degli Ogm».

La relazione presenta anche un'analisi degli aspetti socioeconomici della coltivazione degli Ogm «Tratta dalla letteratura scientifica internazionale e dalle conclusioni di progetti di ricerca finanziati nell'ambito del programma quadro di ricerca europeo».

Il 4 dicembre del 2008 il Consiglio Ambiente dell'Ue ha chiesto agli Stati membri di «Raccogliere e scambiare informazioni sulle implicazioni socioeconomiche della coltivazione degli Ogm lungo la catena alimentare. Ha anche chiesto alla Commissione di preparare, sulla base di tali informazioni, una relazione che sarebbe servita come base per un esame approfondito della questione».

La Commissione ha raccolto le informazioni attraverso un questionario che riguardava: gli impatti socioeconomici della coltivazione degli OGM negli Stati membri che attualmente o in passato hanno avuto esperienze di coltivazione a fini commerciali di piante GM (Repubblica ceca, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Svezia); gli impatti previsti nel caso in cui piante Ogm nuove o esistenti fossero coltivate sul territorio degli Stati membri. Il questionario è stato inviato anche agli Stati membri dello Spazio economico europeo (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) ed è stato reso pubblico. Venticinque Stati membri, la Norvegia e alcune parti interessate hanno compilato il questionario. La Commissione ha ricevuto l'ultimo questionario compilato a gennaio 2011.

In una nota di presentazione del documento la Commissione sottolinea: «Dato che l'Ue rappresenta solo una piccola parte della superficie mondiale destinata alla coltivazione di Ogm, l'esperienza europea in questo settore è obiettivamente limitata. Non sorprende dunque che le informazioni statisticamente rilevanti sull'impatto socioeconomico della coltivazione degli Ogm siano scarse. I dati economici relativi alla situazione europea sono stati ricavati da studi condotti negli Stati membri con esperienza nella coltivazione di Ogm resistenti agli erbicidi o ai parassiti. Secondo tali studi, quando la pressione delle piante infestanti (Ht) o dei parassiti è elevata (Bt), le colture resistenti agli erbicidi o ai parassiti permettono di ottenere rese maggiori».

Nella relazione, che sembra molto filo-Ogm, sono esaminate le conseguenze sociali ed economiche della coltivazione degli Ogm sugli altri anelli della catena alimentare e «Per integrare le informazioni fornite dagli Stati membri, la relazione passa anche in rassegna la letteratura scientifica internazionale esistente sulla dimensione socioeconomica della coltivazione degli Ogm. Le analisi economiche forniscono un quadro preciso dell'impatto economico sulle aziende agricole a livello mondiale, in particolare per quanto concerne le colture resistenti agli erbicidi o ai parassiti. Tuttavia, anche in questo caso le informazioni disponibili sugli impatti sociali e sulle conseguenze lungo la catena alimentare sono scarse o del tutto assenti. Infine, la relazione passa in rassegna i risultati dei progetti di ricerca finanziati dall'Uesulle conseguenze socioeconomiche della coltivazione degli Ogm (Co-Extra, Sigmea, Consumerchoice).

John Dalli, commissario per la salute e la politica dei consumatori, non si cura molto dell'ultimo stopo allas politica della Commissione sugli Ogm venuto solo un paio di giorni fa dal Parlamento euriopeo, e dice che «Con la pubblicazione di questa relazione, la Commissione soddisfa una delle ultime richieste del Consiglio "Ambiente" del dicembre 2008 ancora in sospeso. Il documento è stato redatto sulla base di informazioni e dati forniti dagli Stati membri. Credo fermamente che questa relazione rappresenti un'opportunità: spetta ora agli Stati membri, alla Commissione, al Parlamento europeo e a tutte le parti interessate, comprenderne appieno il contenuto ed avviare un dibattito oggettivo sul ruolo potenziale dei fattori socioeconomici nella gestione della coltivazione degli Ogm nell'Unione europea».

La Commissione spiega che «Questa relazione è il punto di partenza per gli Stati membri, la Commissione, il Parlamento europeo e tutte le parti interessate per approfondire la riflessione su questo tema sensibile. Secondo la Commissione però, per un dibattito costruttivo è necessario abbandonare la contrapposizione di visioni preconcette rilevate nella relazione e basarsi su considerazioni più obiettive e concrete. La Commissione raccomanda dunque di definire una serie di fattori e di indicatori chiari che consentano di analizzare in modo uniforme le conseguenze socioeconomiche della coltivazione degli Ogm nell'Ue e lungo la catena alimentare. La Commissione suggerisce altresì di avviare una riflessione su come utilizzare questa migliore comprensione della dimensione socioeconomica nella gestione della coltivazione degli Ogm».

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