[14/04/2011] News toscana

La Provincia di Livorno aderisce a “Porta la Sporta”

LIVORNO. La Provincia di Livorno è tra le 12 italiane (l'unica della Toscana) che aderiscono alla settimana nazionale "Porta la sporta" che si terrà dal 16 al 23 aprile, per abituarsi all'uso continuativo della borsa riutilizzabile abbandonando l'utilizzo di sacchetti monouso perché, dicono gli organizzatori, «E' la borsa la scelta vincente sotto il profilo ambientale, economico e soprattutto perché veicola, allo stesso tempo, messaggi importanti propri di quella civiltà del riutilizzo che deve subentrare a quella attuale dedita allo spreco». Per l'Associazione Comunini Virtuosi, Italia Nostra, Wwf, Adiconsum e Touring clab italiano, «La vera sfida che siamo chiamati ad affrontare non è tanto quella di produrre articoli usa e getta ma con materiali meno impattanti, quanto piuttosto andare a modificare in chiave sostenibile quei nostri comportamenti improntati a uno spreco di risorse e di energia che creano quelle emergenze ambientali che il nostro pianeta non è più in grado di sostenere. Questo risultato dimostra senza ombra di dubbio che è la scelta della sporta riutilizzabile quella che mette tutti d'accordo».

Oltre a Livorno ed alle altre province (Bergamo, Brescia, Como, Ferrara, Forlì Cesena, Lecco,  Pesaro-Urbino, Olbia-Tempio, Rimini e Trento) si registrano le adesioni di aziende, consorzi, associazioni e singoli esercizi commerciali, ma il risultato più grosso della seconda edizione di Porta la sporta è certamente l'adesione di gruppi della grande distribuzione, quadruplicata rispetto al 2010. Una scelta ancora più significativa nell'anno in cui è entrato in vigore un divieto per i sacchetti di plastica. Sono oltre 3500 i punti vendita che verranno mobilitati grazie all'adesione di 19 gruppi della grande distribuzione: Ali e Aliper, Auchan, Conad DAO,  Coop Liguria, Coop Lombardia, Coop Trentino e Famiglia Cooperativa, CRAI, Despar Triveneto, Esselunga, Gruppo Gabrielli con Oasi e Maxi Tigre, Gruppo Lombardini con Pellicano e Iper , Natura Sì, Nova Coop Piemonte, Nordiconad, Simply Sma, SuperDì - IperDì Supermercati, Poli e Iperpoli Supermercati, Sogegross con Basko e Unes Supermercati. In anteprima nazionale partirà inoltre una sperimentazione di "mettila in rete", un'iniziativa a favore dell'uso di retini in cotone lavabile e riutilizzabile nel settore Ortofrutta da parte di Simply Sma. Anche il mondo della Distribuzione Organizzata del settore non alimentare fa, per la prima volta, capolino con la partecipazione di La Prealpina che nei suoi 12 Centri Fai da Te promuove la sua borsa riutilizzabile, con il logo di Porta la sporta, a tempo indeterminato..

Le associazioni organizzatrici spiegano che «Tra le azioni più gettonate dell'iniziativa ci sono iniziative di sensibilizzazione con l'organizzazione di punti informativi nelle piazze e nei mercati, iniziative realizzate con la collaborazione degli esercizi commerciali all'interno dei negozi, con affissione e distribuzione di materiale informativo e borse riutilizzabili, organizzazione di laboratori di cuci o colora la sporta, di mercatini del riuso e del baratto e varie attività di coinvolgimento delle scuole».

Silvia Ricci, coordinatrice della campagna sottolinea che «Oltre a essere, come comitato organizzatore, estremamente soddisfatti dell'interesse che l'iniziativa ha suscitato a livello nazionale e del numero di adesioni ricevute, riteniamo che la  partecipazione massiccia dei maggiori gruppi della Grande Distribuzione si rivelerà indispensabile e preziosa per raggiungere migliaia di cittadini che la campagna non avrebbe avuto modo di raggiungere nel momento più indicato. Tantissimi italiani dal 16 al 23 aprile, mentre faranno la spesa, su tutto il territorio nazionale, avranno modo di ascoltare lo spot audio dell'evento, di grande effetto,  di notare i manifesti affissi, di usufruire di sconti sulla sporte riutilizzabili o ricevere notizia sulla campagna tramite newsletter e volantini promozionali. In una società in cui tutti corrono è facile fare scelte "sbagliate" per l'ambiente senza esserne coscienti. Ci vogliono pertanto messaggi univoci, promossi da più soggetti che agiscono in modo coordinato, presenti nel posto "giusto", cioè dove avviene il consumo, per evidenziare e ricordare quali sono le scelte a minor impatto ambientale. Tanti cittadini consapevoli che scelgono di vivere e consumare a più basso impatto possono mandare segnali importanti alle aziende e alle istituzioni: contribuendo così a creare un mercato di prodotti dal design ecologico costruiti per durare nel tempo e di imballaggi ridotti al minimo essenziale. Per affrontare le grandi sfide ambientali è necessaria la partecipazione di tutti i soggetti che possono avere un ruolo nella riduzione dei rifiuti e dell'impatto che hanno sull'ambiente, a cominciare da quelli di plastica. Perché la difesa dei mari, i nostri polmoni, parte da quelle azioni di prevenzione e gestione dei rifiuti che vengono compiute sulla terraferma, da ognuno di noi. Gli oceani sono infestati da una "zuppa plastica" che in parte galleggia lungo la colonna d'acqua ma che per lo più si adagia sui fondali, soffocandoli e uccidendo le forme di vita che li abitano. Il primo e unico rilevamento fatto nei nostri mari lo scorso anno dall'Istituto francese di ricerca sullo sfruttamento del mare (Ifremer) e dell'Università di Liegi, (Expedition MED), ha rivelato dati inquietanti. La zuppa plastica è anche qui, nei nostri mari. I rilevamenti effettuati al largo dell'Isola d'Elba, hanno riscontrato infatti una concentrazione di frammenti di plastica addirittura superiore a quella delle zone maggiormente compromesse degli oceani Pacifico e Atlantico denominate "grandi macchie" o "vortici di spazzatura"».

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