[12/04/2011] News toscana

Rifiuti speciali, Confindustria Livorno: «Bocciate decine di nostre richieste per autorizzare nuovi impianti»

Domani 13 aprile un seminario per conoscere le novità introdotte dalla normativa

LVORNO. Il combinato disposto delle normative nazionali e regionali sugli Ato, non fa altro che rendere ancora più critica la gestione dei rifiuti speciali. A sostenerlo è Confindustria che in seguito alla decisione di posticipare il termine per lo scioglimento degli Ato, rimarca la mancanza di chiarezza sul soggetto che svolgerà i compiti attesi dall'Ato Costa. «Queste incertezze si sovrappongono alle criticità già esistenti sul territorio riguardanti il tema dei rifiuti speciali», hanno spiegato da Confindustria.

«Il tema  costituisce uno dei principali fattori che da sempre frena la competitività della nostra provincia e le possibilità di sviluppo delle imprese a causa delle difficoltà e degli alti costi che queste incontrano nel recupero o smaltimento di rifiuti speciali», hanno dichiarato gli industriali.  In questo contesto si inserisce il seminario aperto a tutti gli interessati , dal titolo "Il D.Lgs. 205/2010 e le modifiche alla parte IV del Testo Unico Ambientale" in agenda il prossimo 13 aprile, alle ore 14.30 presso la sede di Confindustria Livorno, che cercherà di fornire alle aziende tutti gli strumenti conoscitivi indispensabili per muoversi nell'ambito delle normative relative ai rifiuti, con un focus specifico sulle recenti modifiche introdotte con il recepimento della direttiva europea in tema di rifiuti (ed al testo unico ambientale).

«Purtroppo siamo costretti ancora una volta ad osservare come alla cronica carenza di impianti destinati al trattamento degli speciali si accompagni l'inerzia degli enti preposti rispetto alla realizzazione di un piano industriale che dia attuazione ai piani interprovinciali di gestione rifiuti, provvedendo alla realizzazione degli impianti necessari», ha dichiarato Andrea Gemignani, Presidente di Confindustria Livorno.

Secondo quanto riferito dagli industriali, da parte delle aziende, negli ultimi anni, non sono mancate le proposte. «Abbiamo avanzato decine di richieste di autorizzazioni per la realizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti speciali. Purtroppo, nessuna di queste è andata a buon fine». Una situazione che secondo Confindustria «è stata confermata recentemente dalla vicenda dell'impianto di Monte La Poggia, dove non è stato garantito il regolare esercizio delle attività da parte dell'impresa autorizzata».

Secondo i dati degli industriali, nello scorso anno sono stati prodotti in provincia di Livorno più di 1 milione e 200 mila tonnellate di rifiuti speciali (erano circa 1 milione e 300 mila secondo i dati ARRR 2008) mentre la capacità di smaltimento e recupero in provincia risulta decisamente inferiore, considerando che almeno 400.000 ton di rifiuti sono destinati in altre province o regioni. Per i rifiuti urbani, nel 2009, la produzione è stata di circa 300.000 tonnellate (circa 250mila dai dati ARRR) per le quali non c'è autosufficienza di smaltimento e da tempo si è costretti a ricorrere a soluzioni extra territorio con ulteriore aggravio di costi. In questo scenario, sempre per Confindustria, le preoccupazioni aumentano per la situazione di stallo nella costruzione della terza linea del termovalorizzatore di Livorno. Che da solo, secondo noi, non risolverebbe comunque la situazione.

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