[11/04/2011] News

La Commissione Ue non demorde: ripropone la carbon tax sui carburanti

FIRENZE. La Commissione europea ci riprova: è stata riproposta la carbon tax sui carburanti.  Mercoledì prossimo, dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, avere il via libera la proposta di direttiva per la revisione della tassazione minima su tutti carburanti combinando due criteri: quello del contenuto energetico, con quello delle emissioni di anidride carbonica. Il provvedimento interessa in particolare i settori dei trasporti, dell'edilizia e dell'agricoltura, responsabili del 60% dei 4,9 miliardi di tonnellate di gas serra emesse ogni anno dall'Ue e non soggetti a tetti vincolanti.

«La proposta si inscrive nel progetto di rendere più competitiva l'economia europea e di aumentare la nostra efficienza energetica - ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Pia Ahrenkilde - Un lungo periodo di transizione sarà previsto per consentire ad aziende e consumatori di adeguare il loro comportamento».  Il periodo di transizione lungo è dato anche dallo stesso iter burocratico. La proposta varata dall'esecutivo comunitario, dovrà passare infatti al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri dell'Ue. Quindi probabilmente non se non se ne parla prima del 2013 ammesso che non ci siano "intoppi". La proposta comunque prevede la possibilità di applicare esenzioni, in particolare per le famiglie e l'agricoltura, considerati comparti ''sensibili''. La base minima della ''carbon tax'' europea partirebbe da 20 euro per tonnellata di CO2 emessa.

«La nuova direttiva non vuole aumentare le tasse - ha fatto sapere David Boublil, portavoce del commissario Ue alla fiscalità, Algirdas Semeta - ma trattare tutti i carburanti allo stesso modo, in maniera equa. L'obiettivo è prendere in considerazione il contenuto energetico da una parte e le emissioni di CO2 dall'altra, per far sì che le tasse si basino sugli stessi elementi e le decisioni economiche degli operatori siano prese in maniera conforme agli obiettivi energetici e climatici».

Quindi si preannuncia solo un aggiustamento, le imposte non aumenteranno, assicurano dalla Commissione, ma in un momento in cui almeno alla pompa i prezzi dei carburanti sono alle stelle, come in passato gli "intoppi" probabilmente non mancheranno. Gran Bretagna, Irlanda e Lussemburgo non sono favorevoli già inizialmente ed altri Stati si potrebbero aggiungere qualora venissero condizionati da possibili proteste di piazza di alcune categorie che hanno un "peso": camionisti, agricoltori, pescatori. Speriamo di sbagliarci ma come al solito le tasse sugli "impatti ambientali" non hanno vita facile.

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