[05/04/2011] News

Fukushima: iodio radioattivo 7,5 milioni di volte sopra i limiti in mare

Pesci e cibo a rischio. Arrivano i francesi

LIVORNO. Il governo giapponese ha riconosciuto quella che era già una terribile ovvietà: ci vorranno mesi prima che la crisi nucleare di Fukushima possa solo essere considerata sotto controllo e che probabilmente il rilascio di radiazioni continuerà per un periodo ancora più lungo. La Tokyo electric power Co. (Tepco), ha detto che pagherà un primo risarcimento provvisorio alla popolazione che viveva nella zona intorno alla centrale nucleare.

L'impressione è quello di un "caos calmo" disperato, nel quale ormai si procede per tentativi. La fessura di 20 cm dalla quale esce acqua radioattiva non è stata chiusa nemmeno con le colate di cemento e polimeri  e versa acqua altamente radioattiva nell'oceano Pacifico. I "liquidatori" della Tepco sono anche alle prese con una perdita di acqua altamente radioattiva dal reattore 2 che arriva in un canale e poi sversa in mare, stanno cercando di ricostruire il percorso di questo sversamento mettendo colorante nell'acqua (dove non è chiaro) per cercare di rintracciare altre perdite.

Secondo l'agenzia di stampa Kyodo, oggi inizierà lo scarico in mare di 11.500 - 15.000 tonnellate di acqua radioattiva che ostacolano i lavori di ripristino in diverse aree della centrale nucleare e soprattutto della rete elettrica e dei circuiti di raffreddamento. Ieri la Tepco assicurava che «La radioattività delle acque contaminate è stata stimata ad un livello intorno a 100 volte superiore asl limite legale», il che ora viene considerato come «Relativamente basso», ma oggi viene smentita e arrivano altri dati: lo iodio radioattivo trovato nel mare davanti al reattore 2 è 7,5 milioni di volte superiore al limite legale.

Secondo Nils Bohmer, un fisico nucleare di Bellona, «Non si può fornire  alcuna prognosi concreta  su quel che il gigantesco scarico di acqua gigante potrebbe significare per il mare che circonda l'impianto, che è già altamente irradiato e che, secondo la Tepco, ha portato l'acqua radioattiva per almeno 20 chilometri lungo la costa. E' difficile da dire perché non si sa come e quanta radioattività sia contenuta all'interno di questi luoghi, sia nei reattori che nella central waste treatment facility. Ma questo sarà il primo di molti sversamenti di un procedimento che è destinato a continuare per mesi. Complessivamente, le misurazioni effettuate sull'acqua che si è già riversata  in mare in Giappone supera i limiti di legge di 400 volte, e il limite di legge del Giappone per le radiazioni è molto basso».

La Tepco oggi informa che «Materie radioattive sono state rilevate nel mare intorno al canale di scarico (a sud) della centrale nucleare di Fukushima Daiichi» e di aver incrementato i controlli nei dintorni ed esteso i campionamenti in mare in 3 punti fino a 15km zona della centrale nucleare. Inoltre sono stati ritrovati «Tre nuclidi (iodio-131, cesio 134 e cesio-137)» e avviate nuove indagini e campionamenti.

Preoccupa molto il plutonio che arriverà in mare con l'acqua dal reattore 3, che funziona a mixed plutonium and uranium oxide, il famigerato combustibile Mox. Ma secondo Bohmer «E' meno preoccupante  rispetto ad altri elementi radioattivi più transitori. Il plutonio si depositerà nei  sedimenti  sul fondo del mare, proprio come ha fatto nel Mare d'Irlanda, vicino agli impianti nucleare di Sellafield che hanno scaricato le scorie in mare. Quello che non sappiamo è quanti transient radioactive isotopes saranno scaricati e quanta contaminazione avverrà lungo la costa, ma sarà considerevole».

La Tepco continua ad oscillare tra le scuse piagnucolanti e una notevole faccia tosta: ha detto che la radioattività presente nell'acqua sarebbe "innocua" in un ritornello che è diventato familiare nelle ultime tre settimane, nonostante esplosioni, sversamenti, fumi radioattivi e contaminazioni.

Secondo Vladimir Slivyak, co-presidente dell'associazione russa Ecodefence, «Non esiste nessuna stima sulla quantità di radioattività dello sversamento e del rilascio in mare. E' difficile da calcolare. Quello che è chiaro è che l'acqua è fortemente contaminata e che una grande quantità di radioattività sarà dispersa  nell'ambiente, e che ben presto aumenterà la quantità di pesci e di altri animali marini contaminati. Allora la radiazione verrà distribuita in tutto il mondo con il pesce». Secondo Bohmer «L'impatto psicologico ed economico in Giappone riguardante il consumo di pesce, un ingrediente base della dieta giapponese, diventerà sempre più forte mano a mano che lo sversamento andrà avanti». Già oggi i giapponesi non credono alle rassicurazioni ufficiali sui livelli di contaminazione dell'acqua e del cibo. Il fisico nucleare sottolinea che «Il Giappone deve mettere in atto un apparato rigoroso e stringente per controllare i livelli di radiazione nel pesce, ma il governo giapponese ha fatto poco per guadagnarsi la fiducia del paese durante la crisi. Avranno bisogno di aiuto internazionale per il monitoraggio dei prodotti alimentari e in generale per combattere la crisi nell'impianto. Se anche esperti internazionali, come i francesi e gli statunitensi, potessero certificare la sicurezza dei prodotti ittici, il governo giapponese potrebbe ricostruire una certa fiducia tra i suoi cittadini».

Alla fine i giapponesi hanno accettato l'aiuto dei preoccupatissimi francesi e la collaborazione inizierà proprio dalla gestione delle acque radioattive. Il ministro francese all'ecologia e sviluppo sostenibile, Nathalie Kosciusko-Morizet, ha spiegato a radio France Inter che la Francia «Ha una competenza particolare nella gestione delle acque contaminate: il pompaggio ed il ritrattamento. Questo è quel che apporterà la prima della nostra cooperazione, anche se abbiamo alte prospettive di cooperazione. I giapponesi hanno chiesto assistenza alla Francia, in un primo tempo l'assistenza umanitaria, ma la Francia ha anche proposto un assistenza nel settore nucleare».

La lobby nucleare francese è preoccupatissima per l'impatto che il disastro di Fukushima avrà sul mercato nucleare internazionale, tanto che Nicolas Sarkozy è stato l'unico Capo di Stato a volare in Giappone a fine marzo, in piena crisi nucleare, per incontrare il primo ministro giapponese Naoto Kan e la Kosciusko-Morizet dice che questo «Ha veramente sbloccato le cose per questa proposta di assistenza che poteva fare la Francia. La Francia ha iniziato subito col nucleare civile e quindi ha dovuto smantellare alcuni impianti».

La Francia quindi si propone come co-gestore dell'inevitabile dismissione dei reattori di Fukushima Daiichi e inizia con la  gestione dell'acqua radioattiva che inonda gli edifici delle unità 1, 2, 3 e 4. Nathalie Kosciusko-Morizet però ammette che «L'incidente nella centrale di Fukushima deve essere l'occasione di rivedere tutte le procedure francesi, centrale per centrale». Evidentemente anche la grande esperienza francese nella gestione dei (moltissimi) incidenti nucleari è stata messa in crisi dal rebus atomico del disastro giapponese.

Sul gravissimo incidente di Fukushima interviene ancora Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, il quale segnale che: «Oltre alle disastrose conseguenze per l'ambiente e la salute dei cittadini Giapponesi (e non solo) cominciano ad arrivare anche le prime stime dei costi economici che il Giappone dovrà affrontare a causa dell'incidente nucleare. Oggi la borsa di Tokyo è calata dell'1% a causa dell'ennesimo tonfo delle azioni Tepco (meno 18%) che sono scese dall'inizio della crisi dell'80% e si parla di nazionalizzarla, perché un'azienda nucleare non può fallire, ma il conto dell'incidente nucleare sarà ancora più salato».

«Secondo Merril Lynch i danni del disastro potrebbero superare i 133 miliardi di dollari, tutti soldi che saranno a carico della collettività poiché nel caso di una catastrofe naturale si potrebbe configurare, nonostante la pessima gestione dell'incidente, una non responsabilità della Tepco - continua il leader ecologista -. Cosa sarebbe accaduto se un simile incidente fosse accaduto in Italia?».

«Enel non fallirebbe di certo, visto che per realizzare i reattori nucleari Epr è stata costituita un'apposita società controllata da Enel ed Edf, la Sviluppo Nucleare Italia Srl, ma di sicuro sarebbero messi a dura prova i conti pubblici con conseguenze gravissime sui cittadini dal punto di vista della salute, dell'ambiente ed economico - conclude Bonelli -. Il governo italiano la faccia finita con il gioco delle tre carte della moratoria che serve solo a sabotare il referendum di giugno ed abbandoni definitivamente il programma nucleare che è folle sia dal punto di vista ambientale che da quello economico».

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