[30/03/2011] News

Tpl ferroviario: le Regioni dell'Italia centrale incalzano il Governo

FIRENZE. Da tempo le regioni dell'Italia centrale (in particolare Umbria, Toscana e Marche) si stanno muovendo all'unisono per portare istanze comuni in sede di Governo centrale. Uno dei temi di interesse è senza dubbio quel del Trasporto pubblico locale ed in particolare di quello ferroviario che è l'oggetto dell'ultima iniziativa intrapresa dalle Regioni. Umbria, Toscana e Marche, a cui si sono aggiunte in questo caso Abruzzo e Lazio, hanno elaborato un documento congiunto in cui sono state evidenziate criticità e avanzate proposte che sono state presentate all'attenzione del ministro dei Trasporti con la richiesta di un incontro urgente.

Nello specifico le Regioni hanno manifestato al Governo l'esigenza del completamento del sistema ferroviario centrale con il potenziamento delle trasversali che mettono in comunicazione il Tirreno e l'Adriatico, in particolare con il raddoppio della linea Orte-Falconara ed il collegamento della stessa con la linea Adriatica nel "Nodo ferroviario di Falconara". Inoltre è stato richiesto di predisporre interventi infrastrutturali per la velocizzazione dei servizi sulle altre linee convenzionali, come la Foligno-Terontola-Arezzo, l'adeguamento della linea ferroviaria Roma-Pescara, il miglioramento e il completamento della rete regionale interconnessa alla rete statale.

«In vista del rinnovo del contratto di servizio tra Governo ed Rfi, la Regione Umbria - ha dichiarato la presidente Catiuscia Marini- si è fatta promotrice con le altre Regioni dell'Italia centrale dell'elaborazione di un documento per illustrare le criticità del sistema infrastrutturale relativo alla rete ferroviaria, in particolare dei collegamenti trasversali che presentano caratteristiche di livello inferiore a quelle degli assi longitudinali e mostrano criticità notevoli». In sintesi le regioni hanno chiesto la velocizzazione dell'arco ferroviario Roma- Orte-Terni-Foligno-Perugia-Terontola-Arezzo-Firenze anche per permettere un accesso più agevole e una migliore integrazione con il servizio dell'alta velocità.

«Molte città dell'Italia centrale - ha continuato Marini -, compresi i capoluoghi di regione, non trovandosi nelle immediate vicinanze degli assi costituiti dai grandi corridoi europei e dei loro nodi di accesso e, non potendo quindi contare nella presenza di grandi progetti che le coinvolgono direttamente, confidano nel rafforzamento della rete convenzionale e nell'integrazione fra le reti principali e locali, per evitare il pericolo che la differente competitività tra le diverse zone del Paese tenda ad aumentare sempre di più e risultino vane le politiche di sviluppo e gli interventi promossi dalle Regioni» ha concluso la presidente della Regione Umbria

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