[30/03/2011] News

Denuncia internazionale del Codacons: ha chiesto di indagare sui vertici della Tepco

FIRENZE. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, più noto come Codacons, fa le cose in grande. Ha depositato infatti un esposto alle Procure della Repubblica di Roma, Milano, Genova, Aosta, Torino, Firenze, Bologna e Trieste in cui si chiede di indagare i vertici della società Tepco (che gestisce la centrale nucleare di Fukushima), per i reati di inquinamento, disastro ambientale e altri reati contro l'ambiente.

«La società in questione è al centro dell'attenzione di tutto il mondo dopo il terremoto che ha colpito il Giappone- dichiarano dal Codacons- La posizione dell'azienda sembra aggravarsi di giorno in giorno: ad alimentare le voci di una concreta responsabilità della Tepco, sono le accuse di Akiera Omoto, componente della Commissione giapponese per l'energia atomica che in un'intervista al Wall Street Journal rivelava che la Tepco aveva pensato all' utilizzo dell'acqua di mare per raffreddare uno dei suoi sei reattori già il mattino dopo il terremoto-maremoto, ma non l'ha fatto fino alla sera quando l'ordine è arrivato dal premier Naoto Kan. Voleva proteggere i suoi investimenti a lungo termine, ha rallentato le operazioni consapevolmente».

Ma a spingere il Codacons a porgere denuncia e a chiedere di valutare la necessità di disporre una richiesta di arresto internazionale nei confronti del presidente della società, ci sono anche motivazioni che ci riguardano più da vicino.

«Gli effetti dei guasti alla centrale di Fukushima, toccano direttamente anche l'Italia. Basti pensare alla nube tossica giunta nel nostro paese, e agli effetti sull'importazione di cibi e altri beni dal Giappone. Ma le reali conseguenze del disastro nucleare del Giappone, le conosceremo tra mesi, forse anni» hanno concluso dal Codacons.

 

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