[30/03/2011] News

Black carbon, l’India avvia un'importante ricerca nazionale

LIVORNO. Il governo indiano ha lanciato il "Black Carbon Research Initiative National carbonaceous Aerosols Programme" (Ncap), un'iniziativa di ricerca per studiare il fenomeno della fuliggine, le sue fonti e il suo impatto sulla salute umana  e sull'ambiente.

Il black carbon, conosciuto come fuliggine o nerofumo, è un tipo di particolato che viene prodotto dalla combustione incompleta delle biomasse (compresa la deforestazione per le piantagioni di palme da olio e gli incendi delle torbiere, dalle cucine a legna e carbone ancora molto utilizzate in Asia, dagli scarichi dei motori diesel) ed è quello tra i gas serra che sta più rapidamente assumendo una posizione centrale nella discussione sul cambiamento climatico (vedi link).

La black carbon research initiative sarà coordinato dell' Indian network for climate change assessment (Incca, che riunisce circa 125 istituzioni indiane che si occupano di ricerca e sviluppo) ed è un programma quinquennale congiunto  tra i ministeri dell'ambiente, scienze della terra, scienze e tecnologia e l'Indian space research organisation (Isro) che investiranno Rs 200 crore (2 miliardi di rupie) per realizzare uno studio sugli aerosol esistenti che coinvolgerà 101 istituti ed istituzioni nelle attività di ricerca. L'Incca ha già pubblicato due importanti rapporti sul cambiamento climatico: "Gas Emissions 2007" e "4×4 Climate Change Impact Assessment" sulle 4 regioni dell'India più sensibili ai cambiamenti climatici in 4 settori: agricoltura, acqua, foreste e salute

Secondo il noto scienziato indiano V. Ramanathan, che lavora allo Scripps Institute, il black carbon contribuisca per almeno il  60% della produzione della CO2 che provoca il global warming, sottolinea che «Questo è uno dei programmi più ambiziosi al mondo per la ricerca di aerosol e black carbon. E' il culmine di oltre 25 anni di ricerca pionieristica degli scienziati indiani. L'India si è posizionata per non essere seconda a nessuno in questo settore di ricerca».

Il ministro dell'ambiente indiano, Jairam Ramesh, ha detto a "The Times of India": «Dobbiamo essere pro-attivi nel nostro approccio. Si tratta di un importante passo avanti, non solo per l'India, ma per la comunità internazionale. L'India è ben consapevole dell'importanza della questione del cambiamento climatico ed è impegnata ad affrontarlo, sulla base di solidi valutazioni scientifiche».

Si pensa che e due grandi potenze emergenti asiatiche, Cina ed India, siano responsabili del 25 - 35% delle emissioni globali di black carbon, ma non esiste molta informazione scientifica sulle fonti e sui motivi reali di questo tipo di esteso inquinamento atmosferico che spesso ricopre interi Paesi asiatici.

J. Srinivasan dell'Isro non è molto d'accordo sul contributo dell'India alle emissioni di black carbon: «La ricerca attuale dimostra che la presenza elevata di black carbon in atmosfera non è a causata delle emissioni locali - ha detto all'Hindustan Times - Stiamo monitorando il black carbon in 36 punti ed abbiamo trovato cause esterne responsabili dell'elevata presenza di fuliggine».

Diversi studi occidentali identificano nell'elevata presenza di black carbon uno dei motivi del rapido scioglimento dei ghiacciai dell'Himalaya. Ramesh definito alcuni di questi scienziati come «Ciarlatani glaciali» e ha chiesto di affrontare l'argomento su «Solide basi scientifiche. C'è una completa differenza tra il comportamento dei ghiacciai himalayani e dei ghiacciai artici, che deve essere studiato ed necessario stabilire la nostra capacità scientifica per capire questo cambiamento».

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