[25/03/2011] News

La guerra di trincea dei liquidatori-Kamikaze di Fukushima

Contrattisti gli ultimi tre operai contaminati

LIVORNO. Secondo il primo ministro giapponese Naoto Kan nella centrale nucleare di Fukushima Daiiki «La situazione rimane altamente imprevedibile. Lavoriamo per evitare che non peggiori. Dobbiamo essere estremamente vigilanti». La Tokyp Electric Power (Tecpo), ha affermato che le operazioni di raffreddamento dei reattori con getti d'acqua e i lavori di ripristino dell'elettricità negli impianti nucleari stanno andando avanti lentamente a causa della pericolosità dell'intera area e che la piscina delle barre di combustibile del reattore n.3 potrebbe essere danneggiata.

Il precedente aggiornamento dell'International atomic energy agency (Iaea), di oggi alle 5,05 Utc, sulle condizioni nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi sembra il bollettino di una sfiancante e pericolosa guerra di trincea: «All'unità 1 i lavoratori sono andati avanti con il ripristino dell'energia elettrica off-site e l'illuminazione nella sala di controllo principale dell'unità è stata ripristinata a partire dal 24 marzo, alle11,30 Utc. Stanno ora verificando l'operatività del sistema di raffreddamento. Anche se la pressione nell'involucro del reattore rimane alta, le autorità giapponesi segnalano che si è stabilizzata. All'unità 2 gli ingegneri stanno lavorando per il ripristino dell'illuminazione nella sala di controllo principale e della strumentazione e dei sistemi di raffreddamento. All'unità 3 , a circa 120 tonnellate di acqua di mare sono state immesse nella piscina del combustibile esaurito attraverso la cooling and purification line. L'operazione è stata effettuata tra il 23 marzo, 20,35 Utc e il 24 marzo, 07,05 Utc. Erano in corso lavori per il recupero degli strumenti e dei sistemi di raffreddamento. Tuttavia, il 24 marzo hanno dovuto essere sospesi a causa di tre operai che sono stati esposti a livelli elevati di radiazione, il 24 marzo. All'unità 4, la piscina del combustibile esaurito è stata innaffiata con circa 150 tonnellate di acqua usando la pompa di un camion per il cemento. L'operazione è stata effettuata il 24 marzo, dalle 05,36 Utc alle  06,30 Utc dello stesso giorno. Alle unità 5 e 6 , la riparazione della pompa temporanea per il Residual Heat Removal (Rhr) è stata completata a partire dal 24 marzo, 07,14 Utc e il raffreddamento è ricominciato 21 dopo. Al Common Spent Fuel, il power supply  è stato ripristinato  a partire dal 24 marzo, 06,37 Utc e il raffreddamento è ricominciato 28 minuti più tardi. Attualmente è in corso il lavoro per il ripristino dei sistemi di illuminazione e strumentali. A partire dal 24 marzo, 09,40 Utc, la temperatura dell'acqua della piscina è stata di circa 73° C. A partire dal 24 marzo, 10,30 Utc, i lavoratori continuano a iniettare acqua di mare nell'involucro a pressione dei reattori delle unità 1, 2 e 3 e si preparano a iniettare acqua pura».

Secondo quanto dice la sempre più inaffidabile Tepco e riporta World Nuclear News (Wnn), l'agenzia delle multinazionali nucleari,  «La temperatura dell'involucro di contenimento dell'unità 1 era stato costruito per circa 400° C, rispetto ad un valore di progetto di solo 138º C. Tuttavia, la forza del componente è tale che è in grado di sopportare le sollecitazioni che questo impone e la sua integrità strutturale dovrebbe essere mantenuta. Non c'è nessun problema sostanziale per quanto riguarda la solidità strutturale dell'involucro di contenimento: è in condizioni strutturali di resistere ad una pressione di 300 kPa e ad una temperatura di 400 º C».

Tutto sembra in mano a pochi tecnici e soprattutto all'eroismo degli operai "liquidatori" di Fukushima, ai moderni kamikaze del nucleare giapponese. In un altro aggiornamento di stanotte alle 02,50 Utc l'Iaea  spiega che «Come precedentemente segnalato, tre operai presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi sono stati esposti il ​​24 marzo a livelli elevati di radiazioni. L'Iaea ha ricevuto ulteriori informazioni sulla vicenda da parte delle autorità giapponesi. I tre sono lavoratori  a contratto per la posa di cavi nell'edificio della turbina del reattore dell'unità 3. Due di loro sono risultati avere radioattività nei piedi e nelle gambe. Questi sono stati lavati nel tentativo di rimuovere la radioattività, ma visto che c'era una possibilità di bruciature della pelle da raggi Beta, i due sono stati portati all'ospedale dell'università di Fukushima per un esame e poi trasferiti all'Istituto nazionale di scienze radiologiche del Giappone per ulteriori esami. Dovrebbero essere monitorati per circa quattro giorni. Si pensa che i lavoratori abbiano ignorato l'allarme dei loro dosimetri credendo che fosse falso e che abbiano continuato a lavorare con i piedi nell'acqua contaminata. La Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone ha dato istruzioni alla ed Tepco di rivedere immediatamente (a 13 giorni dal terremoto/tsunami! ndr)  il radiation control system al fine di evitare incidenti simili in futuro. A partire dal 24 marzo, 19,30 ora del Giappone, il numero dei lavoratori presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi trovati che hanno ricevuto più di 100 millisievert di dose di radiazioni sono pari a 17, compresi i tre lavoratori a contratto. Gli altri quattordici sono dipendenti Tepco». I tre contractors hanno ricevuto sulle gambe 170 millisievert

Quindi non è vero, come ci avevano raccontato, che i nuovi liquidatori-kamikaze di Fukushima, che si stanno probabilmente immolando per evitare al Giappone ed al mondo una catastrofe nucleare ancora peggiore, sono tutti tecnici super-specializzati ed operai del nucleare con grande esperienza, ci sono anche poveri contrattisti di ditte esterne che la Tepco invia tranquillamente dentro l'unità 3, quella più a rischio, dove sta ancora bruciando il Mox, la miscela di combustibile nucleare forse più pericolosa perché contiene dal 6 al 7% di plutonio. 

Nonostante le rassicurazioni delle autorità giapponesi, l'allarme sta crescendo insieme alla contaminazione radioattiva di cibo, territori e persone. Dal 22 marzo sono state avviate ricerche più dettagliate sui rilasci radioattivi in ​​mare e la stessa Wnn ammette che «i livelli di iodio-131 ben al di là di normali limiti di legge sono stati trovati a circa 330 metri a sud del canale di scarico delle unità dall'1 al 4 di Fukushima. Anche i livelli di Cesio-137 erano oltre i limiti. A nord dell'impianto di Daiichi i livelli di iodio-131 erano più bassi, ma pur sempre molto al di sopra dei limiti. Questi sono stati raggiunti dal cesio-137, dal  cesio-134, dal tellurio-129 - e dal tellurio-129m. Nell'impianto di Daini, una decina di  chilometri a sud, solo lo iodio-131 è risultato essere al di sopra dei livelli. Questo impianto ha sofferto dei problemi a causa dello tsunami successivo  al terremoto dell'11 marzo, ma tutti e quattro i reattori hanno raggiunto lo stato di cold shutdown pochi giorni dopo, senza rilasci radiologici».

Intanto sembra essere stata completata l'evacuazione della popolazione in un'area di 20 Km intorno alla centrale di Fukushima. Le persone che vivono entro i 30 Km devono ancora rimanere in casa e continua la distribuzione di compresse per evitare gli effetti negativi per la salute dello iodio-131.

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